Roma. Lo scatto di Rosi. Gli urlacci a Okaka. Il «nuovo» Guberti

Rassegna Stampa – Gassport – Non si muove una foglia, nel mercato della Roma, e non è colpa dell’afa che picchia duro anche quassù. La situazione, come dire, è nota: società in vendita, fase di transizione, casse vuote, crisi globale che picchia duro anche nel calcio, difficoltà a vendere le pedine in esubero. Alessandro Lucci, agente italiano del brasiliano Baptista, parteciperà oggi alle nozze del divin Julio a Madrid – la sposa è la ex modella Silvia Calvo Nistal -, manon affronterà il viaggio solo per spirito di amicizia: tra un brindisi e un taglio della torta, cercherà di far capire al suo assistito che forse è arrivato il momento di ridurre le pretese. La Bestia sogna Spagna e Inghilterra, ma, per ora, c’è solo la Grecia. In questo scenario, aspettando Burdisso, che potrebbe diventare un nuovo Godot, Ranieri si dedica anima e corpo alla truppa a disposizione, con un occhio di riguardo ai giovani e a qualche giocatore che dopo un approccio non felice con la Roma vuole rifarsi.

ROSI –  Diceva «il pelatòn» Spalletti cinque anni fa, nel ritiro di Castelrotto: «Rosi ha mezzi straordinari. Deve solo maturare». E’ passato un lustro e il ragazzo, si spera, si è fatto uomo. Rosi, romanista nel profondo dell’anima – il 16 maggio scorso sfiorò il gol del pareggio con la maglia del Siena nella partita contro l’Inter, sarebbe stato scudetto per i giallorossi -, è tornato alla base e Ranieri lo considera la prima alternativa a Cassetti, spazzando via la concorrenza del brasiliano Cicinho. Rosi è partito benissimo, aiutato anche dal fisico che entra subito in forma. Il ragazzo, anzi l’uomo, deve rendersi conto che sta giocandosi una chance importante. Riuscirà il nostro eroe?

OKAKA –  Quinto attaccante, sempre in bilico tra restare ed andare, sotto gli occhi di mamma Doris, sbarcata due giorni fa quassù tra le montagne, Stefano è largamente in testa nella hit dei giocatori più strigliati da Ranieri. Anche ieri, altri urlacci. «Stefano, hai toccato 27 volte il pallone!». Ranieri lo incalza perché intravede in lui quello che gli allenatori di esperienza vedono nei giovani: le qualità giuste per sfondare. Anche qui, bisogna lavorare sulla testa.

GUBERTI –  Questa è un’altra storia. Guberti è ormai adulto e vaccinato. Ha navigato in diversi mari del calcio (Ascoli, Bari e Sampdoria) e un anno fa, dopo un paio di esibizioni in giallorosso proprio nell’ultima estate spallettiana a Trigoria, si parlava di Nazionale per lui. I fatti sono andati diversamente. Sprofondato in panchina, è rifiorito a Genova. Ora è tornato ed è ancora in tempo per salire sull’autobus Roma. La condizione è sempre la stessa: curare meglio la fase difensiva. Davanti, c’è poco da insegnargli, ma il calcio moderno richiede di saper fare tutto. La pallamano, amore giovanile, può essere la strada maestra.

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10 commenti su “Roma. Lo scatto di Rosi. Gli urlacci a Okaka. Il «nuovo» Guberti”

  1. Tenere Okaka secondo me è fondamentale…potrebbe esplodere quest’anno! Speriamo in Rosi! Su Guberti sono molto dubbioso….

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  2. cosa non hai capito Riky?

    a me guberti non piace per niente, soprattutto perché la palla la passa dopo circa una mezz’ora di tentativi di dribbling facendo perdere regolarmente l’eventuale vantaggio acquisito con una ripartenza veloce.
    per me è l’anticalcio.

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  3. “…Davanti, c’è poco da insegnargli…”
    è vero, chiunque vedendolo giocare, ci rinuncerebbe subito, perché il calcio non fa proprio per lui. ma perché non ha continuato a giocare a pallamano?? ma chi gliel’ha dato sto consiglio scriteriato???? un giocatore di tennis????

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