Rassegna Stampa – Gasport – vive questo momento di passaggio con sentimenti diversi. Chi con travaglio, preoccupazione, chi con sollievo. Chi temendo che il futuro sarà peggiore del presente, chi al contrario aspettandosi che tutto cambierà, e in meglio. Quando, invece, niente realmente cambierà. Almeno per i prossimi mesi. Finché l’advisor non troverà un nuovo proprietario — romano, italiano, straniero, cordata o fondo, al momento tutto è ipotizzabile —, la Roma continuerà ad autofinanziarsi. Che la Sensi resti azionista di maggioranza, con deleghe da presidente, o traghettatrice senza poteri, o addirittura decida di uscire completamente di scena, non cambierà nulla nella fase di transizione. UniCredit non gestirà la Roma: non ridimensionerà la squadra ma non ci butterà altro denaro, manterrà lo status quo, poi sarà l’advisor a valorizzare il club, cioè a metterlo nelle condizioni di essere venduto al miglior offerente.
Un segnale Intanto, certo, ai dirigenti della Roma basterebbe capire con chi avranno a che fare nei prossimi mesi. Con la Sensi? Con i rappresentanti della banca? Con i manager della Rothschild? Basta saperlo. Nelle ultime settimane, la macchina Roma si è praticamente fermata. Rimasti sulla scrivania di Montali, Pradè e Conti strategie di calciomercato e progetti per il futuro. E ancora non mantenute promesse fatte nello scorso campionato: di premi, di adeguamenti contrattuali. Mancano i soldi. E mancheranno almeno fino a fine luglio, quando arriverà la prima rata dagli sponsor. Ma mancano pure le indicazioni, l’idea di un progetto. Anche il settore giovanile aspetta notizie: Alberto De Rossi, Andrea Stramaccioni e Vincenzo Montella non sono sicuri se e quale squadra alleneranno il prossimo anno.
È, ovviamente, il mercato a soffrire di più questa situazione. Montali e Pradè puntano a vendere Doni e Julio Baptista (ma a chi?) e a prendere Valon Behrami e Martin Caceres (ma quando?). Poi, c’è il caso Burdisso. L’Inter chiede dieci milioni, la Roma ne offre quattro e mezzo. Oppure mette sul piatto Mexes (e vorrebbe sostituirlo con il brasiliano del Benfica Luisao).
Ranieri era partito per le vacanze con una richiesta chiara:
«Riprendetemi Burdisso dall’Inter. Per me è un giocatore fondamentale».
E pure il ragazzo si era espresso prima di arrivare in Sudafrica.
«Voglio la Roma, ma non dipende solo da me».
E già, aveva detto bene. Sapeva delle difficoltà della Roma a trovare i soldi. Lo sapeva, e lo sa, anche il suo procuratore Fernando Hidalgo. Che infatti per un po’ ha portato pazienza, è stato al gioco, ha chiesto tempo all’Inter. Poi, è sbottato. E negli ultimi giorni ha inanellato dichiarazioni di fuoco.
«Nicolas merita un trattamento da grande squadra».
«Nicolas andrà a fare il ritiro con l’Inter (veramente sarà in vacanza, ndr) ». E ieri: «La Roma non ha mai fatto un’offerta reale!». Salvo poi riaprire uno spiraglio. «Pure l’Inter potrebbe abbassare le pretese, però». Come si dice? Un colpo al cerchio e uno alle botte. La prossima settimana si rivedono. Aspettiamo.