Sensi-Unicredit: L’accordo c’è, la firma no

Rassegna Stampa – Leggo – La firma non è arrivata. Non sono bastate 8 ore di confronto fra Rosella Sensi e Unicredit per chiudere un affare che è, però, definito. Le due parti sono arrivate a un accordo ma si dovranno rivedere giovedì per chiudere definitivamente e sancire il passaggio della Roma nelle mani di Unicredit. «Le due parti sono vicine a chiudere la vicenda, ma vista l’ora tarda (erano le 21 ndr) non ci sono i termini tecnici per limare alcuni dettagli», hanno dichiarato i legali di Italpetroli. Mentre il presidente del collegio arbitrale Ruperto parla di «puntuazione» ovvero, manuale giuridico alla mano, la precisazione scritta di alcuni punti sui quali si dovrà basare la stipulazione del contratto per il quale è quindi già stato raggiunto l’accordo.
Insomma: tutto fatto. La cessione della Roma e degli altri asset principali di Italpetroli è avvenuta. Il debito di 400 milioni contratto dalla società dei Sensi in questi anni verrà azzerato. Alla famiglia rimarranno un numero di immobili dal valore complessivo tra i 35 e i 40 milioni di euro. Rosella Sensi rimarrà per il momento all’interno del Cda (assieme a Montali e un uomo scelto dalla banca) nel ruolo di garante in attesa che l’advisor scelto da Unicredit (la Rothschild) concluda la cessione ad un nuovo acquirente. Un ruolo quello della Sensi senza poteri esecutivi ma con le deleghe che riguardano la gestione ordinaria della società.
Il mercato, fino alla cessione a un nuovo acquirente, andrà avanti senza spendere un euro. Facendo cassa e reinvestendo i soldi guadagnati. Senza cessioni dolorose assicurano da Unicredit che non vuole svalutare il potenziale economico della Roma.
Lo scenario per la Roma futura vede comunque all’orizzonte un nuovo proprietario. Francesco Angelini, titolare dell’omonima azienda farmaceutica, sembra infatti stia lavorando da tempo nell’ombra assieme a Unicredit per un’entrata graduale nella Roma. Sembra remota invece l’ipotesi di un acquisto da parte di una cordata romana composta dagli imprenditori Angelucci, Toti e Parnasi.

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3 commenti su “Sensi-Unicredit: L’accordo c’è, la firma no”

  1. Ragazzi, cmq la “perdita di tempo”, la pausa pranzo, sono tutti mezzucci per poter conversare senza l’altra parte, approntare insieme agli avvocati una nuova strategia e co. Che pensate, che questa gente non sappia vedere l’orologio? Evidentemente c’è ancora qualcosina da limare e ogni parte sta studiando in che modo ottenre dall’altra ciò che vuole. Sono vecchi giochetti. Mica la Sensi si deve vendere ‘na bicicletta! Poi può anche essere che mi sbaglio e che abbiano rinviato perchè la Sensi, come disse tempo fa, non è abituata alle scadenze… 😉

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  2. 1) Innanzitutto non hanno passato 8 ore a decidere… hanno fatto dalle 12 alle 14.30 per poi prendersi 4 ore di pausa. Dalle 18,40 fino alle 21 hanno continuato. Morale, 5 ore di riunione usate malissimo. Cioè un affare importante come questo (c’è di mezzo una società italpetorli e la roma) e se la prendono comoda. Sono una massa di cialtroni.2) Credo comunque che la banca sia arrivata ad offrire questa soluzione ai sensi perchè sa gia a chi e come vendere la roma. E’ forse la banca piu grande d’italia e di sicuro non sono degli sprovveduti.3) speriamo che giovedi non facciano altre cavolate e firmino questo accordi. Tanto ho l’impressione che accordo o no la roma quest’anno niente mercato (come quello passato dopotutto). SPero solo non venda per forza per far vedere che qualcosa si può acquistare… sarei soddisfatto della rosa che c’è ora.  

    Beh, in effetti se la sono presa MOLTO comoda.
    In ogni caso UnicreditGroup è tra le prime banche in Europa, in Italia è già leader da alcuni anni.

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  3. 1) Innanzitutto non hanno passato 8 ore a decidere… hanno fatto dalle 12 alle 14.30 per poi prendersi 4 ore di pausa. Dalle 18,40 fino alle 21 hanno continuato. Morale, 5 ore di riunione usate malissimo. Cioè un affare importante come questo (c’è di mezzo una società italpetorli e la roma) e se la prendono comoda. Sono una massa di cialtroni.

    2) Credo comunque che la banca sia arrivata ad offrire questa soluzione ai sensi perchè sa gia a chi e come vendere la roma. E’ forse la banca piu grande d’italia e di sicuro non sono degli sprovveduti.

    3) speriamo che giovedi non facciano altre cavolate e firmino questo accordi. Tanto ho l’impressione che accordo o no la roma quest’anno niente mercato (come quello passato dopotutto). SPero solo non venda per forza per far vedere che qualcosa si può acquistare… sarei soddisfatto della rosa che c’è ora.

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