Il messaggero: “Prossimi 12 giorni decisivi”

Rassegna Stampa – Il Messaggero – La partita tra Unicredit e Italpetroli si avvia al triplice fischio finale. L’istituto di Piazza Cordusio e la holding della famiglia Sensi, che controlla l’As Roma Calcio, avranno tempo fino al 5 luglio prossimo per giungere ad un accordo di conciliazione in grado di sciogliere una volta per tutte il nodo legato al credito di 325 milioni di euro (interessi esclusi) che l’istituto vanta nei confronti della compagnia petrolifera.
A cerchiare di rosso la data è stato il professor Cesare Ruperto, presidente del Collegio arbitrale che si sta occupando dell’intera vicenda. «Il 5 luglio è il termine ultimo per il tentativo di conciliazione, oltre non si potrà andare. Se per quella data non si sarà trovato un accordo si andrà al lodo arbitrale» le parole di Ruperto al termine dell’udienza odierna, cui hanno preso parte l’amministratore delegato di Unicredit Corporate Banking, Piergiorgio Peluso, e l’ad della As Roma, Rosella Sensi.
Insomma, la tesi di Ruperto è chiarissima: o Unicredit e Italpetroli «verranno il 5 luglio già con l’accordo di conciliazione siglato o si andrà direttamente a sentenza». Anche perché «non si può andare avanti per molto, ma accordi di questo tipo hanno bisogno di un po’ di tempo». I prossimi dodici giorni, quindi, saranno quelli decisivi, quelli in cui si capirà se i principali asset di Italpetroli, compresa la As Roma, passeranno a Unicredit per l’azzeramento del debito. O se invece la holding della famiglia Sensi riuscirà a strappare un accordo meno gravoso alla banca guidata da Alessandro Profumo.
Quello che appare evidente, al momento, sembra essere l’intenzione da entrambe le parti di evitare il lodo arbitrale. Il clima sereno in cui si è svolta l’udienza odierna, e la nota congiunta a fine incontro emessa dai legali delle parti in cui si parla di «prosecuzione del tentativo di conciliazione» (e non di «ripresa», ndr), sembrano infatti confermare la volontà di non chiamare in causa Ruperto per dirimere la questione. Questione che però interessa non solo ad Unicredit, Italpetroli, e ai tifosi della Roma, ma anche al mercato azionario. Basti pensare che, mentre era in corso l’udienza presso lo studio legale di Ruperto, a Piazza Affari il titolo As Roma ha fatto registrare un rialzo del 5,95%, a 0,89 euro, e ha spostato circa 1,3 milioni di azioni, contro una media quotidiana dell’ultimo mese di Borsa di 333 mila pezzi.

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