Leggo: “Sensi obbligata ad accettare la proposta di Unicredit?”

Rassegna Stampa – Leggo – Rosella Sensi è con le spalle al muro. Le parole pronunciate ieri dal presidente del collegio Cesare Ruperto d’altronde non lasciano scampo: «Il 5 luglio è il termine massimo. Se non viene presentato un accordo firmato si andrà incontro a una sentenza». Fra 11 giorni quindi la Roma conoscerà il suo destino. Stavolta in maniera definitiva. Ieri Italpetroli e Unicredit si sono incontrate per la seconda volta in un mese in sede di collegio arbitrale. Dopo quasi tre ore di colloquio i volti parlavano chiaro. Quello di Rosella Sensi era rabbuiato, triste. Lei che mai vorrebbe privarsi dell’As Roma nonostante le pressioni delle sorelle. I sorrisi dei legali di Unicredit invece evidenziavano il sapore della vittoria. La conciliazione è slittata al 5 luglio ma l’intesa sembra essere veramente ad un passo. La società della famiglia Sensi sembra orientata (o meglio dire obbligata) ad accettare la proposta di Unicredit ed ha 11 giorni di tempo per certificare l’avvenuta conciliazione con l’istituto creditizio con il quale ha contratto 325 milioni di debiti. La proposta di Unicredit porrebbe fine a un braccio di ferro durato 2 anni e consiste nella nomina di un advisor. Ossia un consulente terzo che abbia il mandato irrevocabile di vendere gli asset di Italpetroli (tranne qualche immobile). A cominciare dall’As Roma calcio. Che rimarrà nelle mani della famiglia Sensi fino alla vendita effettiva della società. Operazione non facile vista l’attuale assenza di compratori. «Abbiamo scelto la strada della conciliazione e siamo vicini ad un’intesa. Il clima fra le due parti è tornato sereno», assicura l’avvocato Gambino, legale di Italpetroli. Mentre l’avvocato Conte e i consulenti della Sensi rimandano ogni discorso al fatidico 5 luglio. Il bivio però è netto: o conciliazione (e cessione degli asset) o tribunale. E in quel caso la Sensi rischierebbe grosso. Nel frattempo gli stipendi dei giocatori resteranno bloccati (lo sono da marzo) e la certificazione del bilancio rimarrà congelata. In attesa del 5 luglio. Che potrebbe essere davvero il giorno della verità.

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