Roma alla resa dei conti

Rassegna Stampa – Leggo – Il mercato della Roma è appeso a un filo. Quello dell’arbitrato che si terrà domani fra Unicredit e Italpetroli dal quale la holding della famiglia Sensi potrebbe uscire con l’ennesima proroga o un aggravarsi del debito che già ora limita e non di poco le manovre giallorosse. Fra le due società ballano infatti 325 milioni di euro più gli interessi (circa 80). I Sensi ritengono di aver inviato alla controparte l’indicazione richiesta. L’accordo prevedeva il pagamento di una prima rata di 115 milioni entro metà dicembre 2008 e di ridurre le esposizioni a 160 milioni entro gennaio 2011 tramite un piano dismissioni, comprendente anche l’ As Roma. Ma finora non sono stati fatti pagamenti.

A mettere ancora più sotto pressione i Sensi è giunta ieri la notizia relativa a un rischio di «mancanza di continuità aziendale». Sia i sindaci che la società di revisione Bdo avrebbero comunicato ai soci di Italpetroli che esiste un rischio legato alla difficile approvazione del bilancio 2009. «Ci sarebbero difficoltà – spiega Mf-Dow Jones – a certificare il bilancio perché nell’esercizio in corso non sono stati ceduti asset per il rientro del debito». Per questo i sindaci sembrano orientati a non apporre la firma sul bilancio 2009 e i revisori di conseguenza a non certificarlo. Un duro colpo alla holding che si ripercuoterebbe sull’As Roma capace fin qui di allontanare le problematiche economiche grazie ai successi sportivi. Dalla società filtra ottimismo, ma l’eventuale impossibilità di approvare il bilancio a giugno avrebbe conseguenze pesanti. La crisi potrebbe imporre di fare cassa velocemente. E quindi al sacrificio di qualche giocatore. Il nome più facile è quello di De Rossi che, però la società non intende sacrificare. E proprio ieri anche De Rossi ha sottolineato che da Roma non vuole muoversi: «Ho pensato di andare via, ma Roma è la mia vita, è tutto e non credo che sarei felice lontano da qui».

Condividi l'articolo: