Francesco Totti: “Il mio orgoglio si chiama Roma”

Rassegna Stampa – Corsport – E’ terminato anche questo campionato che ha regalato tante sensazioni, tante emozioni inizialmente negative, che piano piano sono diventate sensazioni bellissime e soddisfazioni che nessuno mai avrebbe potuto im­maginare che si sarebbero realiz zate all’inizio della stagione.

E’ stato un campionato vissuto intensamente da tutti noi, dalla squadra, dalla dirigenza, dalla so cietà e dai tifosi. Inizialmente c’erano tante preoccupazioni sulla sorte della Roma, ma ancora una volta, come ci è già successo in passato, il nostro gruppo si è dimostrato vincente. Un gruppo solido, composto da professioni sti e uomini veri, calciatori che hanno dato il loro apporto per portare la squadra ai posti che le competono.

Ci sono tante cose che nel calcio italiano devono assolutamente es sere migliorate ed è giusto ribadirlo anche al termine di questa stagione, a mente fredda, affin ché tutte le componenti del calcio possano trovare le giuste soluzio ni. Gli stadi italiani, a cominciare dai fondi erbosi, spesso sono ina deguati per lo spettacolo che pro muove e produce il calcio, soprattutto a livello televisivo. Le strutture sono vecchie, sia per gli spettatori che per noi atleti risultano scomode e inadeguate. I campi in alcuni periodi dell’anno spesso sono causa dei nostri infortuni. Tutto questo può rendere le nostre prestazioni meno spettacola ri. Gli stessi tifosi pagano il biglietto andando a vedere uno spettacolo in una struttura vecchia. E’ come se un bel film fosse proiettato in una angusta sala ci nematografica. Gli orari delle partite a mio avviso devono tene re conto delle condizioni climatiche. In estate è giusto giocare in orari serali, piuttosto che a tem perature torride nella fascia po meridiana. Invece nel periodo in vernale l’introduzione delle parti­te negli orari del pranzo potrebbero portare allo stadio famiglie intere con i bambini, non esponendoli alle temperature rigide dell’inverno durante la sera. Si eviterebbero anche i pericoli dei terreni ghiacciati.

Credo che tutti i tifosi abbiano il diritto di poter seguire le loro squadre del cuore in trasferta senza limitazioni, perchè avere o non avere i propri sostenitori al fianco può fare la differenza. I no stri tifosi nelle ultime trasferte ( Bari, Parma e Verona), hanno dimostrato passione e compostez za e in tanti, veramente tanti, so no stati al nostro fianco e spero che questo possa accadere senza limiti nella prossima stagione. Una delle cose belle del calcio è quella di svegliarsi la mattina, preparare i propri figli e portarli in trasferta a seguire la squadra del cuore. E seguire la Roma è ancora più bello. Se i tifosi sbagliano siano sanzionati, ma devono avere la possibilità di manifestare la loro appartenenza alla nostra squadra, senza dimenticare che rappresentano anche un forte impulso al turismo locale.

In questa stagione ho vissuto una sensazione particolare e cre do unica, quella di giocare Roma -Cagliari in uno stadio che dall’ini zio alla fine mi ha sostenuto, dove i tifosi sono stati splendidi in tut ti i settori dello stadio e hanno travolto con il loro entusiasmo an che i nostri dirigenti, che indossa vano la mia maglia. Andare sotto la curva con i miei figli e ringra ziare la tifoseria per il grande gesto d’amore che ha fatto per me resterà un ricordo bellissimo che può essere paragonabile a qual che successo sportivo che non ho potuto centrare. Domenica scorsa a un certo punto della partita con tro il Chievo, quando arrivavano notizie poco confortanti da Siena, mi sono fermato a vedere quasi un intero stadio in trasferta con tinuare a cantare per noi e solo al pensiero che tutti quei tifosi, tut te quelle famiglie erano partite da Roma con poche certezze ma con tante speranze mi ha fatto sentire ancora più fiero di essere il capi­tano e il rappresentante di questa città. Loro sugli spalti si sono me ritati lo scudetto dei tifosi e que sto non deve essere dimenticato da nessuno.

Domenica alla fine mi sono se duto al centro del campo emozio nato e sfinito sotto l’aspetto fisico, deluso sotto l’aspetto sportivo, ma orgoglioso di aver regalato un so gno a un’intera città. Trovare mi­gliaia di tifosi all’aeroporto al ri torno e vedere alcuni tifosi salire sul pullman a festeggiarci in mo do vivace ha fatto capire a chi an cora non aveva mai vissuto questi momenti cosa vuol dire indossare questa maglia ed essere tifosi di questa squadra.

Per quello che riguarda le valu tazioni tecniche e personali la sta gione agonistica si è conclusa, ma ancora non siamo in vacanza. Credo che a pallone fermo farò le mie valutazioni per affrontare la nuova stagione nel migliore dei modi.

Francesco Totti

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7 commenti su “Francesco Totti: “Il mio orgoglio si chiama Roma””

  1. C’E SOLO UN CAPITANO ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗

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  2. Caro capitano quello che hai detto ti fa solo che onore ,noi siamo fieri di averti come capitano e quello che è successo a cagliari è stato il minimo
    che potevamo fare
    DAJE PUPONE SEI LA NOSTRA BANDIERA
    ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗ ❗

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  3. stamattina ho letto sul “leggo” che probabilemente montali se ne andrà dalla roma a causa di varie tensioni con la società e con i giocatori. io credo che sarebbe un grave errore e lo rimpiangeremmo!

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