Roma, regina dei conti. Inter, debiti per 431,55 milioni

In un articolo di Ciardi, il Guerin Sportivo ha illustrato la situazione economica di tutti i club di A. Noi, mostreremo quelli dei “maggiori” club italiani, che influenzeranno il futuro dell’Italia calcistica in Europa. Ecco notizie su Roma, Milan, Inter, Juventus e Fiorentina.

ROMA, L’AUTOFINANZIAMENTO PAGA
La società di Trigoria ha dimostrato che è possibile ottenere risultati lusinghieri senza sperperi, sposando giocoforza l’autofinanziamento dal 2004, mettendo fine alle spese faraoniche anche a causa dell’esposizione debitoria di oltre 400 milioni di euro con le banche. L’ultimo bilancio ha fatto registrare un passivo di 1,84 milioni di euro, pareggiato con l’utilizzo della Riserva utili. Il margine operativo lordo, comprensivo della gestione parco calciatori, è risultato positivo per 11,1 milioni di euro. Nonostante un fisiologico aumento del costo del lavoro. Cristina Mazzoleni, Ministro del Tesoro del club, ha ribadito che il budget di mercato sarà adeguato alla coppa che verrà disputata, quindi all’altezza della Champions League. Il fatturato si gioverà di almeno 20 milioni di euro per il ritorno nell’Europa che conta, mentre i premi pattuiti con gli sponsor, Wind e Robe di Kappa, verranno spalmati lungo la durata dei probabili rinnovi contrattuali.

MILAN
Galliani, confermato Amministratore delegato, gran cerimoniere davanti al 99,4% dei Soci per l’approvazione (a maggioranza assoluta, con due astenuti e un voto contrario) del bilancio più fresco fra quelli di A, perché il Milan anni fa ottenne una deroga per poterlo chiudere il 31 dicembre. Notevole la crescita delle entrate rispetto all’anno scorso: 327,6 milioni di euro nel 2009, 237,9 nel 2008, per un incremento del 38%. Aver messo fine all’era degli sfarzi sul mercato ha prodotto una netta riduzione, pari all’85%, delle perdite, stabilizzatesi a 9,8 milioni di euro contro i 66,8 milioni di un anno fa. Galliani ha affermato che il Milan sta finalmente facendo largo ai giovani, puntando molto sul vivaio, anche in virtù di un mercato prossimo definito “difficile” dall’ad rossonero, che ha rassicurato i soci affermando che il Milan, pur non dovendo cedere i big, così gestito non avrà mai un passivo da 800 milioni di euro.

JUVENTUS
Il secondo semestre 2009 si chiude con un utile di 14,2 milioni di euro, lo stesso del 2008, chiuso in attivo di 14,6 milioni. I ricavi sono cresciuti dell’8,6% fino a 134,7 milioni di euro. I costi operativi salgono a 95,4 milioni, il saldo positivo della situazione finanziaria passa da 25,6 a 10,5 milioni, a causa dei costi per il nuovo stadio. Uscire al primo turno di Champions League non ha rappresentato un salasso: 2008-09, quando la corsa finì agli ottavi, furono incassati 25,5 milioni; quest’anno 23. Le previsioni del primo semestre 2010 vedranno un aggravio quantificabile, rispetto al 2009 quando si chiuse con perdite per 8 milioni, di circa 6 milioni. La chiusura del bilancio 2008-09, aveva fatto registrare un utile di 6,6 milioni di euro con i ricavi aumentati del 18% raggiungendo la quota di 240 milioni di euro, cancellando la perdita di 20,8 milioni dell’anno precedente. Blanc è a libro paga per 2,67 milioni. Cobolli Gigli ne guadagnava 723.

INTER REGINA DEL PASSIVO
A fronte di un incredibile appeal mediatico, che comporta introiti dalla vendita dei diritti televisivi pari a 115,7 milioni di euro, l‘Inter è maglia nera di bilancio, con 431,55 milioni di debiti e 66,34 milioni di euro di crediti e con un rosso di 154,4 milioni che ha costretto Moratti a fare un aumento di capitale di 70 milioni di euro. 6 milioni di rosso in più rispetto al bilancio precedente, monte-ingaggi cresciuto di 25 milioni di euro. In 14 anni l’Inter ha registrato perdite per 1,15 miliardi di euro, 740 milioni dei quali coperti da Moratti. Nel 2006 fu stipulato un rapporto con Banca Antonveneta per un finanziamento di 120 milioni di euro, dando in pegno la società Inter Brand srl per un valore di 40 milioni di euro. Le prospettive per il prossimo bilancio sono più rosee, perché verranno conteggiati 12 milioni di euro di utili determinati dal mercato estivo (parzialmente intaccati a gennaio) e quasi 63 milioni di plusvalenze.

FIORENTINA, PREVISIONI NERE
L’ultimo bilancio si è chiuso in parità, grazie all’indotto creato dalla partecipazione alla Champions League (circa 40 milioni complessivi) e alle cessioni di Osvaldo (7 milioni), Pazzini (9) e Felipe Melo (25). E’ il bilancio di previsione che preoccupa i Della Valle e l’Assemblea dei Soci. Le spese di mercato dello scorso gennaio, e soprattutto le difficoltà burocratiche per la realizzazione della Cittadella sportiva col nuovo stadio di proprietà, che lancerebbe la Fiorentina verso l’autofinanziamento totale, hanno fatto scattare l’allarme: in preventivo c’erano i soldi anticipati dagli sponsor, allettati dalla prospettiva stadio, e l’accesso ai finanziamenti concessi dal Credito Sportivo. Il rischio è che per chiudere in pareggio il prossimo bilancio occorrano 50 milioni, da mettere insieme anche grazie a nuove cessioni eccellenti, salvo interventi diretti dei Della Valle, che non vogliono però tradire l’autofinanziamento.

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