La Lazio festeggia la salvezza in extremis con una braciolata.

Rassegna Stampa – Il Romanista – Ritorno al passato. Per la Lazio sembrano tornati gli anni dello striscione “La storia è sempre quella, noi in Europa, voi a Santa Marinella”. Gli anni belli, di Calleri e di quella loro anonima mediocrità. La giornata di ieri è stato il paradigma della loro stagione. La cartina di tornasole. La Lazio ha festeggiato la salvezza in extremis con una braciolata. Carne di maiale e vino rosso a volontà. Ledesma – stupendo – doveva andare all’Inter. Ve lo ricordate? Ma sì, dai. Era in rotta con Lotito, e ancora adesso non ha trovato l’accordo per il rinnovo, tanto che come Pandev si era trovato fuori rosa.

Mobbizzato, fino a quando a Formello non hanno capito che, senza, andavano dritti dritti in B. Beh, lo stesso Ledesma, ieri, si è messo a servire a tavola. Cameriere, portace ’n altro litro L’argentino è ancora sulla graticola…
Il bello di ieri è il confronto a distanza. Loro godono per una bistecca di maiale, noi contiamo di godere per altro. Loro sono in completo relax, noi corriamo su e giù per Trigoria alla ricerca di un qualcosa che è ancora possibile.
Di che vi stupite? Sono tornati i tempi belli. Quel del “La storia è sempre quella, noi in Europa, voi a Santa Marinella”.

Anzi, gli è andata pure bene. Pensate se Cagliari e Genoa non si fossero fatte uccidere e il Bologna non si fosse suicidato (da 2-0 a 3-2). Festeggiate, festeggiate. Festeggiate con la braciolata. Ormai, v’è rimasto solo quello. O no? Anzi: oh nooo!

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9 commenti su “La Lazio festeggia la salvezza in extremis con una braciolata.”

  1. Non succede, ma se succede altro che braciolata, noi andiamo al Circo Massimo. Loro se lo sognano. Ma se qualche tifoso romanista mi invita a una braciolata tra tifosi non dico di no, eh! 🙂

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