Rassegna Stampa – Il Messaggero – Prima del recupero al Tardini, Luis Jimenez, centrocampista cileno, prende il secondo giallo e finisce la partita in anticipo. Lui, ex talentino dell’Inter e della Lazio, è l’immagine dell’agonismo, sano ci mancherebbe, del Parma nell’anticipo contro la Roma. David Pizarro sorride ripensando alla voglia del suo connazionale di fare lo sgambetto alla Roma. Ma diventa serio quando dice: «Noi siamo soli, lo avete capito? Soli contro tutto e tutti». Il mediano, finito in panchina per il solito fastidio al ginocchio, si prepara alla finale di Coppa Italia, mercoledì sera con l’Inter. Quando, però, sottolinea che «noi siamo soli» lo fa per spiegare come il club giallorosso non ha certo alleati nella volata scudetto e la gara di sabato in Emilia ne è stata l’ultima conferma. Solo la gente non fa vivere in solitudine la squadra di Ranieri a due giornate dal traguardo e alla nuova sfida contro i nerazzurri di Mourinho in coppa.
A proposito dei tifosi giallorossi: «Romani di m…» è l’urlo di Guidolin a quei sostenitori che, ovviamente (succede in tutti gli stadi), qualcosa gli avranno urlato nel finale di gara. Nella sala interviste, sempre ovviamente, l’allenatore non ha negato, anzi rilanciando: «Mi sono rivolto così ad alcuni tifosi della Roma perché non li ho visti rivolgersi in maniera cordiale verso di noi. Questa è casa nostra, mi sono sentito offeso e mi ha dato fastidio, per questo ho risposto».
Pietro Leonardi, direttore generale del Parma, spiega la sua espulsione a fine gara: «Mi sono lamentato per i pochi minuti di recupero con il quarto uomo: ecco il motivo per cui sono stato mandato via. Era stato perso tanto tempo…». Leonardi, comunque, difende la bontà della prestazione dei giocatori gialloblù: «Non capisco perché il Parma non dovesse giocare la partita. Abbiamo un’immagine, una professionalità e interessi di classifica. Ribadisco che la Roma non meritava di vincere, ma se preferite il Parma, per il gioco che ha messo in mostra, non meritava di perdere». Poi si sfoga: «Chi mi ha criticato ha poca memoria, mi arrabbiai anche dopo la partita contro la Lazio. Avrei voluto dedicare la vittoria di sabato mio padre che non c’è più, tifoso laziale, così come ho fatto anche quando ho battuto la Lazio stessa: ne avrò diritto? Io sono sempre stato onesto, da ragazzo sono stato tifoso della Lazio. Sottolineo sono stato, perché ora sono un professionista. La Lazio è una delle squadre che ho battuto più volte, così come Mazzone ha sconfitto la Roma, con la differenza che quando certe cose le dice Mazzone va tutto bene, quando le dice Leonardi no».