Venditti infuriato: “Basta far soldi con i miei versi”

Antonello VendittiIl cantante furioso: "Utilizzano le mie canzoni come titoli di film. E senza neanche dirmelo"

In tour con il nuovo disco, Dalla pelle al cuore, Antonello Venditti cantautore romano e romanista colleziona esauriti di palazzetti e palazzacci, compresi l’altra sera il Forum di Milano e questa sera il Mazda Palace di Torino. Il momento d’oro è offuscato da qualche nervosismo, dovuto, paradossalmente, all’eccessiva popolarità delle sue canzoni, e all’ormai diffuso vezzo di saccheggiarle: solo l’altro giorno, il cantautore romano ha dovuto diffidare l’onorevole Giuseppe Drago dell’Udc che, bello tranquillo, all’apertura della sua campagna elettorale a Ragusa, ha mandato a piena voce Che fantastica storia è la vita, senza chiedere permesso.

È la prima volta che Venditti prende una decisione tanto drastica, ma senza saperlo Drago dev’essere stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso: appena qualche giorno prima, infatti, c’era stata la presentazione di un nuovo film della premiata ditta Lucisano, titolo Questa notte è ancora nostra di Paolo Genovese e Luca Miniero, con Nicolas Vaporidis e Ilaria Spada. Quando lo ha saputo, Venditti non si è per nulla compiaciuto: si dà infatti il caso che questo sia un celeberrimo verso di una sua celeberrima canzone (a Milano l’hanno cantata tutti i novemila a squarciagola) che già il produttore aveva utilizzato con grande successo cinematografico, nei fortunatissimi Notte prima degli esami 1 e 2. Ma c’erano stati, prima, con Mondadori, due libri dal titolo omonimo; e prima ancora, nel 2003, Gabriele Muccino girò Ricordati di me. Questa volta, Antonello ha deciso di dire basta.

Scusi, Antonello: la sua discografia sembra la famosa vacca da mungere…
«Ci si appropria dell’opera altrui, senza chiedere il permesso. Proprio stanotte ho visto una bellissima intervista a Vaporidis, che parlava dell’importanza che ha avuto per lui l’esperienza di questi film. Io non ce l’ho affatto con lui, ci mancherebbe: però Lucisano fa e rifà apertamente, e non si può, al di là dei risultati economici, che sono relativi. Io gli avevo dato il permesso di utilizzare la canzone quando ha prodotto il primo dei due film, aiutato dallo Stato. Da un aiutino, si è portato via il braccio: ne ha fatto un secondo, e poi questo. Stavolta proprio no: è un esproprio del ricco. Ha incassato miliardi. Questa è maleducazione, arroganza: è insopportabile. Ci son precedenti all’estero: i Red Hot Chili Pepper hanno vinto contro la produzione del serial tv Californication, titolo d’una loro canzone; David Bowie ha avuto una causa analoga. Finché si rimane nell’opera d’arte va bene, ma se ci vuoi speculare biecamente, se ti vuoi appropriare del mio pregio, di una cosa che ha avuto successo, allora no. Tu distorci anche il mio pensiero, con la canzone. Magari i ragazzi pensano che io abbia scritto un pezzo che si ispira al film. Bastava che dicessero: “Grazie ad Antonello Venditti che ci ha ispirato questa storia". A volte ci vuol poco».

Muccino le chiese qualcosa, quando girò «Ricordati di me», stesso titolo di un suo famosissimo brano?
«No, ma chiese invece a Pacifico una canzone che s’intitolava nello stesso modo. Anche lì, bastava fare una telefonata. Pensano magari che le canzoni costino tanti soldi, e per evitare il tariffario abbastanza alto, aggirano. Un po’ come quando una pubblicità ne riecheggia un’altra».

Lei però andò a cantare «Notte prima degli esami» quando premiarono il primo film…
«Mi aveva chiesto il permesso, allora. Ma per i due libri di Brizzi e per il secondo film, niente. E ora si continua».

Dopo Torino, le prossime date del tour, il 4 e 5, saranno nella sua Roma. Seratone, e sotto elezioni..
«Scommetto che ci sarà un po’ di zuffa, quella sera lì. Verranno tutti i politici. Ho già pensato che dedicherò ad Antonio Di Pietro In questo mondo di ladri, lui ne sa tante».

Pure Veltroni verrà a sentirla a Roma, Antonello?
«No, Veltroni no. È in tournée anche lui, come me. Ogni tanto ci sentiamo al telefono e ci chiediamo: “E tu dove sei?”. Sta facendo la mia stessa vita, in questo periodo. Io spero che venga invece al concerto di Firenze del 12 aprile, proprio nella giornata di silenzio elettorale».

E lo voterà, naturalmente…
«Voto Pd, non ci sono alternative. Sperando che faccia quello che dice. Non escludendo di potermi invece spostare su Bertinotti al Senato, che per certi versi potrebbe tornare utile».

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