DI MARCO GIANFRANCESCHI
Che Derby del cuore. Iniziato sugli spalti e concluso sul campo da tutti i nostri romanisti de Roma. Abbiamo perso la grande occasione per poter accorciare le distanze della capolista che comincia a dare segni evidenti di cedimento come avevo annunciato dopo l’uscita da parte loro dalla Champions. A -4 punti dalla vetta le possibilità sarebbero aumentate notevolmente avendo a favore il calendario. L’Inter che deve incontrare sabato la Juve, poi la Lazie, Fiorentina e Milan. E invece i nostri romani cominciando da Aquilani, come avviene spesso in queste situazioni, ne hanno risentono e non poco sul campo. Fallossissimo dal primo minuto, in ritardo su quasi tutti i palloni nella seconda parte, Alberto ieri non era da far giocare o almeno sostituirlo subito nel secondo tempo visto la sua prestazione. Lucianino ha sbagliato vistosamente, cosa che quest’anno è accaduta raramente. Doveva a quel punto cambiarlo senza pensarci troppo visto cosa faceva in mezzo al campo. Il nostro capitano manco a dirlo. Tornato dopo alcuni derby visti dalla tribuna più distante che mai. Lui che di queste partite ne ha vinte molte, non è riuscito a darsi la scossa giusta per affrontarlo con più determinazione e meno ‘cuore’, cosa che per un campione come lui andava amministrata sin dall’inizio come in molti derby ci ha fatto vedere. Danielino De Rossi meno acceso di sempre. Anche lui si è lasciato avvolgere troppo dalle sensazioni emotive e il centrocampo spesso era in balia dei laziali, e non riusciva a salire per dar maggiore peso alla squadra in fase offensiva e non fargli fare le ripartenze alla Lazio che sono costate care alla Roma. Questa gara era importante non solo perchè era il Derby, ma perchè il campionato era ancora aperto se non toppavamo. E questi errori, in questa fase di stagione a certi livelli, non puoi permetterteli. I laziali invece correvano ‘senza cuore’ solo per il gusto di poter fermare la nostra rincorsa alla capolista e dare un senso al loro campionato e alla fine sono riusciti nell’impresa. Infatti dopo il fischio finale i giocatori biancocelesti hanno esultato come avessero vinto la CHAMPIONS LEAGUE, solo però che non si sono ricordati che non ci sono più nella competizione più prestigiosa, che sono a 24 punti di distanza dalla Roma e che la CHAMPIONS LEAGUE potremmo vincerla dato che ci siamo dentro solo noi. La corsa verso lo scudetto se c’era prima di questa gara non vedo perchè non possa esserci ora. Prima eravamo a -6 e ora a -7, anche se le gare sono di meno. Ma si dice che la Juventus stia lottando per il secondo posto e la distanza dai giallorossi è di 6 punti. Perciò, cosa stiamo dicendo? Cosa si vuol pensare? Solo a nostro sfavore le circostanze o le conclusioni devono esserci? Fatevi i conti per benino come volete e finche la matematica non condanna nessuno, noi giallorossi ci crediamo e soprattutto crediamo in questa squadra che ci sta facendo sognare. Per i romani de Roma scesi in campo ieri sera concludo dicendo che il Derby di questa città è spettacolare ed emozionante come non mai, ed è bello vincerlo davanti al proprio pubblico ed entrare nella ‘storia della capitale’. Ma è anche vero che tutti noi tifosi essendo tifosi come voi, vogliamo non solo vincere il Derby (come i laziali hanno nei loro obiettivi), ma tornare a vincere questo campionato dato che potevamo essere molto vicini all’Inter ieri sera, che queste occasioni non capitano più per il futuro. Tirarsi dietro non è da vigliacchi, ma è dimostrare che al cuore non si comanda e noi conosciamo bene questo tipo di sentimento. Mi auguro che questa gara non ci faccia rimpiangere nulla.