Due giorni dopo del giorno dopo rimbomba l’eco dell’impresa che Roma ed i suoi ragazzi hanno conquistato ai danni di un’esasperata Inter sul terreno dell’Olimpico avvolto da una cornice di pubblico presente per amore di quei colori, il giallo ocra ed il rosso pompeiano, tinte calde di un idillio unico e raro nella specie calcistico-umana. Roma ha vinto, Roma ha trionfato, Roma ha battuto chi in epoca contemporanea ha prevalso spesso, nonostante uno strapotere a tratti condiviso, ed impartito quasi sempre lezioni di forza ma non di stile. Per anni i “piagnoni” sono stati nei pressi del Tevere, loro, i vincitori, a gioire e cantare deridendo chi per amore della propria “camiseta” rosicava non sottraendosi ai microfoni. La Roma ha tramortito l’Inter in una gara piena di tutto. Roma-Inter è stata la partita in cui il recente calcio italiano affonda le proprie radici: arbitraggi poco consoni e nervosismo oltre i limiti del possibile da parte di chi stà sulla terraferma come un “moscone” stà sul mediterraneo. La capolista offre, pagando a caro prezzo, i propri limiti più caratteriali che tecnici e cede il passo ad una Roma testaccina e con molta birra in corpo. Ranieri ed i suoi hanno messo le ali volteggiando sui resti di un’Inter assediata dagli spettri di una crisi di nervi. La Roma ha così vinto una battaglia ma non la guerra, al di là della pura e santa retorica, la Roma ha recuperato in un colpo solo tre punti alla capolista. In tv impazzano i sondaggi, i coefficienti di difficoltà per le restanti gare sono all’ordine del giorno. Sette gare in meno di due mesi, la Roma dovrà dare forza all’impresa di sabato, non gli mancheranno gli ostacoli, ed ogni gara dovrà essere giocata sul campo. La Roma dovrà rimboccarsi le maniche ed iniziare un nuovo campionato. Sette finali, una dietro l’altra, per cullare un sogno lungo nove anni. Non saranno ammessi black-out di sorta ma tanta concentrazione e molta praticità. Le finezze ed il narcisismo lasciamoli nell’album dei bei e poco redditizi ricordi. Corazza e spada ed andiamo a conquistare la vittoria. Da Bari a Verona passando 4 volte per l’Olimpico e per la trasferta di Parma. Questo è il nostro nuovo campionato e se la Roma crede in un sogno deve andare avanti senza fermarsi.