La Roma è tornata Magica e la Juve torna “Moggica”. Stavolta non è questione di episodi favorevoli o contrari, ma di scelte mirate, in momenti strategici. Quando sei ad un passo dal baratro, la mano che si tende assume un significato ben preciso. Non è cortesia, ma benevolenza. La Juve serve al campionato ed i “servi” accorrono in soccorso della Juve. Il rigore concesso a Del Piero grida vendetta e poiché perfino la Lazio lamenta torti contro i bianconeri, manca solo il terzo indizio per fare la prova. Ho paura che non tarderà ad arrivare… Per questo vesto i panni che più mi si addicono, quelli del Romanista e con tutta la faziosità di questo mondo, scruto la situazione dall’unico punto di vista che mi interessa: il mio. Mi tutelo; detto volgarmente: “comincio a pararmi il culo”. Temo che la Roma, più che diventare ufficialmente l’anti-Inter, dovrà tornare ad indossare i panni rattrappiti dell’anti-Juve, poiché la sfida si rifà impari. Per ora abbiamo un discreto vantaggio, ma le previsioni meteo preannunciano improvviso cambio di vento; per questo è necessario che si continui a viaggiare a mille. C’è solo un modo per rimanere salvi dall’arroganza dei potenti: provare ad essere più forti delle “contingenze”. Sembra banale, ma finché la Roma continua a fare bottino pieno, non c’è simulazione che tenga. Dunque, consapevoli dei nostri mezzi, stringiamo i denti ora che i soliti furbi hanno tirato fuori l’arma segreta, quella della disperazione, quella a cui ti appelli quando sei all’ultima spiaggia. Perché la benevolenza, di fronte al moribondo, assume i connotati della pietà. Qualcuno rianimerà la Juve e non sarà certo Zaccheroni. Noi, dal canto nostro, cercheremo di arrabbiarci il meno possibile, ma guai a chi oserà invadere casa nostra. E casa nostra, oggi, è quel secondo posto da immunizzare contro il virus bianconero. Le nostre vittorie saranno il miglior vaccino.