Conferenza di Spalletti pre-Siena

In Toscana la Roma ancora non ha vinto. E’ ora di abbattere questo tabù?
Porca miseria, lei le vorrebbe vincere tutto. Non è possibile nel calcio, ci sono squadre che attraversano momenti importanti. Come il Siena, anche se nelle ultime quattro partite ne hanno perse 2. Con Beretta hanno trovato la quadratura, sarà una trasferta insidiosa.
Utile per abbattere il tabù?
Il tabù lascia il tempo che trova, noi cercheremo di rosicchiare qualche punto all’Inter.
La Roma ha cercato un attaccante nell’ultimo giorno di mercato.
Nei calciatori che noi abbiamo a disposizione, quella caratteristica di punta che colpisce di testa, un pochettino manca. Ma se andiamo a vedere i gol fatti e lo sviluppo di gioco, la punta non manca. Anzi, potrebbe addirittura peggiorare il rendimento. Siccome le insidie sono tante, poteva tornare utile un giocatore con quelle caratteristiche lì, ma poi non si sono verificate le situazioni giuste.
Lei potrebbe cambiare modulo solo con un attaccante di livello?
Con un attaccante di livello, potrebbe essere anche così. Ma non è avvenuto, è inutile fare questi discorsi.
Si parla del passivo della Italpetroli. Questo tema come l’ha preso? La preoccupa?
Ci sono delle persone preposte per questo tipo di conteggio e io non posso azzardarmi. Per quello che so io, vedo la dottoressa Sensi e gli altri dirigenti più sereni di quando sono arrivato e non sono preoccupato. Anzi, stanno cercando di migliorare.
Quindi c’è un progetto futuro?
Le intenzioni della società sono corrette, basta vedere i nuovi contratti che si vogliono far sottoscrivere. I dirigenti mi hanno dato la possibilità di lavorare con uno staff di livello. Poi il mantenimento di questa rosa dà ampie garanzie, i nostri ragazzi sono seri e sanno giocare a calcio. Non vedo problemi per il futuro, l’importante è farsi trovare pronti. Come la società ha fatto cedendo Chivu e prendendo Juan. Possono verificaarsi nel calcio queste situazioni, di conseguenza bisogna essere disponibili ad affrontare problemi del genere.
Lei non andrà via prima di aver vinto qualcosa?
Vincere piace a tutti, magari lei allude allo scudetto o alla Champions. Mi piacerebbe fortemente, qui sarebbe più bello che da altre parte conoscendo i nostri tifosi, è chiaro che il confronto con cui si deve avere a che fare con altre squadre, è difficile.
Alla Roma non potrà mai succedere?
No, si sta lavorando per questo. Per dare e avere soddisfazioni, ma si deve passare da una pratica evidente. Ci sono dei colossi con i quali bisogna andare a duellare, gli stimoli rimangono elevatissimi.
Taddei e Totti sono disponibili al 100%?
Francesco stava meglio di ieri, Taddei ha ancora un dolorino ma spero domani di averlo a disposizione.
Totti con tutti questi fastidi non si allena molto bene. E’ giusto?
Sì, lui ha lasciato la Nazionale per questo. E’ una realtà con cui dobbiamo convivere, ma con la disponibilità del ragazzo ci possiamo arrivare e presto avremo il miglior Totti.
Su Ferrari che opinione ha?
La stessa della società. E’ chiaro che va analizzato il discorso dei numeri, spero si possa continuare il trattamento di lavoro.
Mauro Esposito alla fine è rimasto. Quanto potrà rendersi utile?
A mio avviso, potrà tornare molto utile. Ha dovuto smaltire l’infortunio, non è stato possibile usarlo quando c’è stato il bisogno. Con il ragazzo si è parlato in modo diretto, lui è intelligente e capisce. Pradè ha detto la verità: lui avrebbe preferito andare altrove, noi lo abbiamo assecondato, ma non volevamo perdere una lira di quanto lo avevamo pagato. Ha fatto benissimo Pradè a tenerlo, questo evidenzia che abbiamo fiducia in lui. E ora ha capito, sono sicuro farà vedere il suo reale valore.
Curci non è partito. Ora sta fuori, non c’è un secondo?
Non sono d’accordo. Abbiamo tenuto Zotti, c’è Julio che è molto bravo, come il secondo e quasi come il primo. Noi abbiamo totale fiducia in lui, abbiamo tenuto Zotti, inserito nella lista Champions e crediamo in lui.
Le sembra particolare che Mancini abbia cominciato a giocare bene dopo la schiarita sul contratto?
Può darsi, anche perché il ragazzo è sensibile e attento. E’ il segno che il nostro club lavora nel modo corretto.
Un anno fa è morto Raciti. A suo avviso, è cambiato qualcosa?
Qualcosa è cambiato nell’approccio a certe situazioni, queste morti assurde hanno lanciato segnali importanti, è giusto ricordare cosa è accaduto in passato.
Curci può dare il massimo anche se è rimasto?
Sì, l’ho visto convinto di andare a sviluppare il suo ruolo nel modo giusto. Quando si prende atto della realtà, si riparte senza problemi.
Tre cose che vorrebbe vedere a Siena?
Vorrei vincere la partita, dimostrare la presa di coscienza mostrata nelle ultime partite e che i ragazzi siano convinti delle proprie qualità che vanno stimolate e ricercate sempre, altrimenti non escono fuori.
C’è attesa per la sfida con il Real Madrid? I ragazzi li vede concentrati o stanno pensando a quella sfida?
Manca ancora tempo, se si va a disperdere attenzioni si corre il rischio di fare brutte figure, come abbiamo rischiato martedì contro la Samp. Tra primo e secondo tempo è cambiato qualcosa, all’inizio eravamo un po’ troppo molli nelle attenzioni. Questa partita di Siena è insidiosa veramente, bisogna mettere tutto lì, poi si penserà al resto. Dobbiamo stare con la testa al pezzo, il pezzo è quello di Siena.
Farete un richiamo di preparazione?
Non si fanno più programma a lungo raggio, si pensa di settimana in settimana, in conseguenza anche dei risultati che possono dare entusiamo o delle ruggini. In questo i miei collaboratori sono molto bravi e hanno determinato che i nostri ragazzi siano sempre in forma.
La stampa nazionale appoggia o no la Roma?
Questo non lo so, i miei calciatori devono sapere che le insidie ci sono, possono avere qualsiasi natura. Al di là dei consensi della stampa o dei giornalisti, questo non ci deve interessare. Abbiamo delle qualità e con queste qualità possiamo zittire tutti.
Nei nostri stadi c’è poca affluenza di tifosi. Un commento?
Sicuramente i nostri stadi se si vanno a confrontare con quelli di altri stadi, qualche difficoltà di confronto ce l’hanno. Con una televisione così completa, che ti dà tante opzioni e la possibilità di stare comodo in poltrona, si può fare la scelta di seguire il calcio da casa. Ma non è corretto di pensare solo alle tv, anche loro hanno bisogno che gli stadi tornino popolati.
Quanto è importante Pizarro per questa squadra?
Il giocatore ha delle qualità indubbie, delle caratteristiche evidenti e visibili. Se si va ad analizzarlo, si ritorna alla squadra.
Il suo giudizio su Galloppa?
I nostri calciatori sono i primi ad essere presi in considerazioni per eventuali migliorie. Lui sta facendo molto bene, ci mette qualità, calcia bene le punizioni, per averlo conosciuto ne parlo volentieri perché è un bravissimo ragazzo. Mi fa piacere dire certe cose.

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