Fondamentale per ricreare entusiasmo: così Luciano Spalletti ha voluto definire la vittoria dei giallorossi in casa del Sassuolo.
“Se non avessimo vinto questa partita per me sarebbe stata durissima”, ha dichiarato il tecnico a fine partita. “Se lo spirito è quello di stasera si può ricreare quell’entusiasmo che, se trasferito nello spogliatoio e in quello che ci gira intorno, diventa un bel miscuglio”.
Spalletti ha inoltre sottolineato come un pregio la capacità di soffrire dei giallorossi, che in particolare nella ripresa ha consentito di guadagnare i tre punti.
“Stasera abbiamo fatto una buona prestazione sotto l’aspetto dello spirito e della qualità. Abbiamo visto la partecipazione di tutti. Ci ha aiutato anche un po’ la fortuna sul rigore di Berardi. Avere sofferto è un merito in più ma la vittoria è il giusto risultato. Con la tranquillità che ci può dare questo risultato potremo lavorare meglio. È un percorso difficile, con tanti ostacoli da affrontare uno alla volta”.
Com’è nata la scelta di Perotti subito titolare?
“Abbiamo tentato metterla su un piano tattico più corretto per non far sviluppare al Sassuolo ciò in cui sono bravi. Grazie alla sua posizione potevamo portare più densità. Nella ripresa ci hanno messo sotto anche a causa di errori nostri. Potevamo fare il 2-0 nel primo tempo, ma in questi casi contano i dettagli che magari ti girano a favore come il rigore sbagliato”.
Oggi abbiamo visto un grande Salah.
“È un bravissimo ragazzo, che ha bisogno del supporto dell’entusiasmo e attraverso questi risultati lo può assorbire: ha fatto un grandissimo gol. Gli vanno fatti i complimenti”.
Salah dovrebbe attaccare di più la profondità?
“La curiosità di vedere cosa c’è dietro la linea difensiva è una caratteristica che tutti gli attaccanti dovrebbero avere. Stasera gli avevo chiesto anche un lavoro di copertura in fascia perché i loro terzini spingono molto e per fargli trave campo nelle ripartenze”.
Perotti, in ottica futura, può giocare da mezzala?
“Stasera ha fatto vedere di saper far reparto con il centrocampo e allungarsi anche ad attaccare la difesa. Avrei anche potuto cambiarlo di posizione con Pjanic. Ha passo, sa spostare bene la palla, caratteristica sudamericana che lo rende difficile da agguantare”.
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