Spalletti: “Roma la mia città e un pezzo della mia vita”

Luciano SpallettiIntervistato da “La RepubblicaLuciano Spalletti racconta il passaggio dalla Roma allo Zenit. Dopo l’abbandono il tecnico ha viaggiato molto, restando colpito sopratutto dal calcio inglese che pur sembrando meno “professionale” esalta al massimo il rendimento dei giocatori che spesso sentono meno pressioni.

“Volevo da tempo un’esperienza all’estero. C’e’ l’opportunita’, l’accetti e basta: l’interesse dello Zenit ha spostato le cose, non altro”.

I tecnici italiani sono bravi e completi, e’ il nostro lavoro in Italia che va rivisto. La mia, in ogni caso, non e’ una fuga”. Aspettare giugno per una big o magari la panchina della nazionale dopo i Mondiali non era possibile “perche’ nulla e’ dovuto e scontato. Qualche offerta l’ho avuta dall’estero, ho accettato la piu’ interessante. Aspettare non e’ il mio modo di fare. Altrimenti avrei aspettato che la Roma mi mandasse via, oppure avrei lasciato prima delle due partite iniziali, cosi’ potevo ricominciare subito”

Ma come si fà a dimenticare una citta e una squadra come la Roma?
“La mia citta’ e’ un pezzo della mia vita. Penso che il mio lavoro sia stato riconosciuto. E’ stata una grande avventura, tante persone con cui ci siamo dati molto. Mantengo un rapporto stretto con quella che e’ stata la mia vita. Io mantengo tutto quello che ho passato”.

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8 commenti su “Spalletti: “Roma la mia città e un pezzo della mia vita””

  1. X FROMA: allora diamo più spazio al passato che al presente se è come dici tu…allora non ci frega più niente tanto abbiamo vinto la Coppa Italia 1/2 anno fa…lo scudetto 8 anni fa e la Supercoppa Italiana 2 anni fa…è stato ringraziato n volte Spalletti per quello che ha fatto, ora basta e che diamine!

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  2. romanista 1992…..ecco appunto chi non riconosce i meriti….su questo sito si mettono le dichiarazioni di tutti gli ex , perchè di spalletti no?e si commenta

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  3. sempre nel nostro cuore ,anche se non tutti hanno riconosciuto i tuoi meriti….almeno non sputi nel piatto in cui hai mangiato e sono sicura che avresti molto da dire…ma signori si nasce e nn si diventa e tu lo nacqui , come disse totò

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