Un’altra settimana è iniziata, la Roma si vende o resta ai Sensi?La chiave, ora, è l’accordo tra Unicredit, Mediobanca e famiglia Sensi. Fermo restando che l’imprenditore Francesco Angelini non ha assolutamente abbandonato l’idea di prendere la Roma, così come la cordata capeggiata dall’agente Fifa Vinicio Fioranelli tutto ha fatto meno che mettere da parte la stessa ambizione che ha l’imprenditore farmaceutico romano, mentre i libici dopo tutti i contatti, più o meno ufficiali, avuti nella quattro giorni romana del leader Gheddafi (pare che sia rimasto piuttosto deluso della tiepida accoglienza ricevuta dai tifosi giallorossi), continuano a stare alla finestra forti dei buonissimi rapporti che hanno sia con Mediobanca che con Unicredit.
Il Riformista ha pubblicato un articolo sulla vicenda della As Roma: "Ma andiamo con ordine. Il ruolo principale di tutta la vicenda o sta giocando Mediobanca. L’istituto di credito guidato da Cesare Geronzi rappresenta il punto di raccordo tra la dirigenza giallorossa e Gheddafi (tesi sostenuta nei giorni scorsi proprio dall’agenzia Sporteconomy, nda). Rosella Sensi, presidente dell’A.s. Roma, ha da tempo nominato la banca advisor nella difficile gestione del debito (circa 300 milioni di euro) che Italpetroli – la holding di famiglia- ha nei confronti di Unicredit. Allo stesso tempo però Mediobanca è advisor dei fondi libici governativi per gli investimenti in Italia (altra tesi più volte rimarcata da Sporteconomy).Che non sono proprio robbetta. …"Ma come reagiscono a Trigoria? Finora ben. Se la trattativa andasse in porto Rosella Sensi dovrebbe essere la più contenta. La cordata italo-svizzera guidata da Fioranelli – che puntava a prendere il 100% del club sembra ormai tramontata. Un ingresso dei libici in società ,magari con una quota di minoranza (Il Giornale parla del 40%) le consentirebbe di ripianare il debito rimanendo alla guida del club (terza tesi sempre sostenuta da Sporteconomy nei giorni passati".