I Sensi prendono tempo ma è tardi Unicredit vuole il mandato a vendere. La As Roma sembra ancora immobile ed alla fine lo è, la situazione di cessione della Roma è ancora in fase di partenza, i termini stanno per scadere ed i Sensi assieme a Mediobanca devono tentare l’ultimo sforzo.
Il Tempo – È passata un’altra settimana lavorativa e la Roma non sa ancora come e con quali risorse impostare la prossima stagione. Il progetto tecnico resta congelato a soli diciannove giorni dall’inizio del ritiro. Mentre gli altri comprano, vendono, intavolano affari, i dirigenti giallorossi sono costretti a starsene immobili, aspettando che qualcuno dica chiaramente se e quanto si può spendere per la campagna acquisti. Che siano i Sensi o chiunque altro a dare istruzioni, Pradè e Bruno Conti non possono muoversi senza un input dall’alto. Non risultano incontri tra Rosella Sensi e Mediobanca come inizialmente annunciato. Sono però febbrili i contatti tra l’advisor incaricato da Italpetroli e i vari soggetti potenziali acquirenti della Roma. Fioranelli non convince ma non viene scartato, Angelini non pare intenzionato ad avvicinarsi alle cifre di cui si parla (300 milioni per il 100% delle azioni), i libici non hanno mosso passi concreti. Unicredit, però, è stanca di aspettare ed entro la prossima settimana vuole chiudere l’accordo con Italpetroli nel quale sarà previsto il mandato a vendere del club affidato ad un advisor. Mediobanca o un terzo soggetto. A quel punto la Roma avrà un prezzo e gli investitori dovranno uscire allo scoperto per trattare direttamente con la banca. Magari pure qualcuno che finora è rimasto totalmente nell’ombra. Lo stallo attuale delle varie negoziazioni si scontra con il fermento in Borsa. Ieri scambi record del titolo As Roma (oltre 5 milioni i pezzi passati di mano per un controvalore di quasi sei milioni di euro) che ha chiuso in rialzo del 9.47%, dopo aver superato anche la soglia del 12% di guadagno. È solo «colpa» dei rumors, dicono dalla Consob.