Luciano Spalletti ieri ha parlato, analizzando per bene il discorso fatto e le risposte date dal tecnico della As Roma, noi della redazione siamo rimasti perplessi ma questo non stà a significare che siamo "contro Spalletti" è chiaro che è giusto rispettare la nostra opinione senza voler nulla togliere a nessuno, come del resto siamo sempre soliti rispettare la vostra. Per questo vi proponiamo un’attenta ed accurata analisi sulle parole di Spalletti di ieri:
“Stiamo parlando e lavorando per il bene della Roma”. Ripetuto due volte, la seconda addirittura cadenzando le parole ad accentuarne il tono dell’eloquente frase.
“La mia permanenza a Roma dipende solo dalla mia volontà, perché io posso fare sempre quello che voglio". Spalletti esce un pò al naturale quando in maniera un pò "stizzita" tira in ballo il discorso del guinzaglio, "posso fare sempre quello che voglio" di molteplice interpretazione le parole di Spalletti in questo caso, conoscendo il tecnico della Roma ed avendo analizzato per bene ciò che ha dichiarato in questianni viene fuori che un’interpretazione del discorso che lascia un pò perplessi. La risposta conclusiva di Spalletti è il tocco di classe dell’attuale tecnico della Roma, ponendo su tutto e tutti i calciatori bravi della Roma, ammettendo l’esistenza di calciatori non bravi ma soprattutto ritenendoli la prima forza in assoluto, prima di ogni cosa e di ogni altra figura, allenatore compreso. “Quello che diventa fondamentale per la Roma, sono i calciatori bravi. Che rimangano loro, è la prima qualità, il primo tassello, la prima forza vera, reale, pratica della squadra”.