Ferrara o Luciano Spalletti, i due papabili a sedere sulla panchina della Juventus sono loro due e fra meno di 48 ore sarà sciolto ogni dubbio. Sarà venerdì prossimo il giorno dell’annuncio del nuovo allenatore della Juventus. Ormai la dirigenza bianconera ha le idee chiare e deve solo far combaciare un paio di situazioni non dipendenti da lei, per sciogliere l’ultima riserva. In primis, quella di Luciano Spalletti, legato alla Roma non solo da contratto ma anche da sentimenti di lealtà e rispetto: domani incontra infatti Rosella Sensi per definire le rispettive posizioni. La Juventus avrebbe messo il tecnico di Certaldo al primo posto nelle proprie preferenze, pur essendo molto affascinata dell’ipotesi Ferrara, che piace molto anche alla squadra. Ma c’è il fattore esperienza a pesare, prima ancora di quello economico (costerebbe quasi il triplo di Ciro). Dal raduno della Nazionale, rimbalza intanto l’atto di cortesia di Marcello Lippi, che, ben sapendo che Ferrara è sotto contratto con i bianconeri, tende comunque una mano al suo pupillo dicendo che, se dovesse ripartire per Torino già sabato, non gli creerebbe alcun problema. D’altra parte, Ferrara non si sentirebbe affatto sminuito dal fatto che la sua sorte possa dipendere dal destino di Spalletti, perchè si rende conto di essere un neofita della panchina, rispetto al collega. Venerdì, il cda bianconero verrà consultato e relazionato in modo informale dall’ad bianconero Jean-Claude Blanc e poi ci sarà il sospirato annuncio. Evidentemente, le parti si sono già incontrate per i dettagli organizzativi ed economici e tutto è pronto per una decisione da prendere il termini rapidissimi, perchè il mercato è fermo proprio per il punto interrogativo legato al nome dell’allenatore. Un esempio classico: il regista preferito da Spalletti sarebbe Pizarro, quello di Ferrara D’Agostino. Lo stesso rinvio di sei giorni (dal 3 al 9 luglio) del ritiro di Pinzolo è spiegabile con la questione allenatore. I tifosi aspettano con ansia. Buffon, dal proprio sito, li tranquillizza, definendo la Juventus «un club dalle basi solide», anche se invita la dirigenza a comprare ancora. Anche Trezeguet, in un certo senso, dà un contributo alla Juventus, dicendosi disposto ad andare via. È già qualcosa, perchè Poulsen, Mellberg e Tiago non ne vogliono sapere. E il problema di vendere, si sa, diventa il più serio quando si sono effettuati acquisti sbagliati che hanno contribuito anche a deprezzare i giocatori.