E’ una settimana. E’ passata una sola settimana. Ma ho già la nausea, mi manca una vittoria. Ho bisogno di sorridere e di urlare per i gol, per le sviste e per le scelte sbagliate, fino alla fine della partita. Ho bisogno di sentire il calore della mia Roma. Mi manca. E’ stata una delle settimane più travagliate della stagione della Roma. Voci che si rincorrono su Spalletti, voci che si rincorrono sulla dirigenza, ma queste voci, non si toccano mai. Ogni mattina mi sveglio e penso "è domenica", ma non è così. E la delusione è tanta. Oggi non è domenica, ma è sabato. Una giornata tanto importante quanto la domenica, perchè si decideranno tante cose. A partire dai convocati. Ci sarà la conferenza stampa, dove chiederanno a Spalletti, sicuramente, cosa pensa di fare l’anno prossimo, com’è il clima, cosa si aspetta dalla partita. E il Mister non risponderà. No, non lo farà. Come suo solito, farà di tutto pur di non rispondere. Ieri sono arrivate buone notizie, Mirko e Jeremy sono a disposizione. Il capitano ha fatto 4 gol in allenamento, è caldo. Domani dipenderà tutto da che partita deciderà di fare oggi il nostro mister…se vorrà una Roma offensiva, metterà il tridente, se vorrà una Roma ordinata, giocherà Perrotta o Brighi dietro le due punte Baptista e Totti. Ho voglia di vincere. Abbiamo perso ancora, una settimana fa…anche se sembra passato un secolo. E l’onta, la vergogna, la rabbia che avevo addosso quella serata sciagurata, ancora è qui. Cola con il mio sudore, ma non scende dal mio corpo. Domani metteremo una pietra sul futuro. Dipende tutto da domani. Insieme a Noi, giocheranno Palermo e Cagliari e la sera ci sara il derby delle lanterne, tra Genoa e Sampdoria. Domani, una vittoria potrebbe voler dire un passo avanti e quell’altra cosa…che non nomino, non ce la faccio…potrebbe essere, anzi sarebbe, un addio ad ogni cosa. Speriamo che la lampada del Genio venga strofinata prima di scendere in campo, speriamo che tolgano il guinzaglio alla Bestia e speriamo che venga tolto il pallone, lo scettro, al Pupone, il Re di Roma, così che scenda in campo con la voglia e la determinazione per riprendersi ciò che gli appartiene. Cara Roma, torna a farci sorridere, non voglio e non vogliamo passare più una settimana come questa. Daje Roma Daje.