Da qui al 26 maggio una partita monopolizzerà l’attenzione. Cosa chiedete dal campionato?
Chiariamo un aspetto: siamo felicissimi di aver raggiunto questo obiettivo, siamo molto soddisfatti di dare la possibilità ai tifosi e alla città di vivere una giornata indimenticabile. Roma avrà la possibilità di dimostrare al mondo la propria civiltà e l’amore per lo sport. Detto questo, vi prego di non fare domande sul derby perchè non risponderò da qui fino alla fine del campionato. Abbiamo l’obbligo di ragionare gara per gara, vogliamo essere concentrati sul Pescara. Dobbiamo mettere tutte le energie in questa gara, senza distrazioni. La nostra classfica la costruiremo su quello che avremo fatto in precedenza. Ora pensiamo al Pescara, cercando di incrementare la classifica.
Destro, una grande partita a Milano. Come lo gestirete adesso? Domani andrà cauto o può giocare di nuovo dall’inizio?
Il nostro mestiere ci chiede cautela, queste considerazioni le facciamo.
Torniamo sull’argomento difesa a 3 o a 4. Credo che la grande differenza nel calcio di oggi sia nell’una o l’altra, da lì i cambiamenti. Dà l’idea del calcio che si vuole fare. Lei è ripassato a 3: perché? per dare un segnale di rottura?
Credo che sia stato sia un passaggio tecnico, che psicologico. Un pochino la necessità di ricerca di sicurezze, un po’ le scelte sono determinate dalla disponibilità che hai dei calciatori, numerica. A volte gli infortuni ti condizionano, altre dipende dagli avversari. Nella nostra testa c’è sempre il tentativo di avere un’idea che sia la nostra, perché se hai un’idea da perseguire è più facile creare un’identità, però tenendo conto delle peculiarità delle avversarie. In Serie A, io so, se non consideri gli avversari hai la possibilità solo di rimetterci. L’ideale sarebbe fare tutt’e due le cose, ma non è sempre così semplice. Non sono d’accordo su quando dice “un sistema indica una strada”. Non è così. E’ l’interpretazione che indica la strada, la filosofia. Ci sono squadre che giocano a 4 in Serie A che sono estremamente offensive, votate al perseguire l’obiettivo con quel sistema, ci sono squadre che difendono a 3 che sono molto più offensive di quelle che giocano a 4. O viceversa. Chi gioca a 3 a volte è molto difensivo: dipende dall’interpretazione che dai agli esterni. La Juventus gioca a 3 ma è estremamente offensiva. Solo la Juventus? no, anche la Roma. Abbiamo la possibilità di provarlo. La Juventus è molto più brava di noi perché attaccava con 6 persone. Nel nostro progetto c’è quello di attaccare con 5. Giocando con due interni ed un regista basso, c’era la possibilità di rendere offensivo le mezzali. Noi, due mediani bassi e quindi possibilità preclusa in partenza. Ecco, come vedi, è la filosofia che ti indica la strada.
Io non le chiederò del Derby del 26, ma mi focalizzerò sul Pescara e sulle partite che seguono. Dopo la semifinale si è diffusa in città l’errata percezione che il più sia fatto. Come evitare?
Quello che abbiam fatto stamani ed anche ieri. Facendo quello che deve fare uno in questo ruolo. Prevedere quel che può succedere, partendo dalle proprie esperienze, soprattutto le negative che sono tante e le ho elencate ai miei ragazzi. Se sottovaluti l’avversario, tu paghi, con certezza. Da quando sono qui a Roma ce ne sono tantissime di esperienze. Anche ultimamente: Palermo, nomino solo questa. L’unica pagina nera da quando sono qui. La nostra posizione di classifica ci ha confusi e siamo tornati a casa giustamente sconfitti.
La decisione sul suo futuro sarà presa prima del Derby?
Non c’è stato mai bisogno. Noi abbiamo avuto sempre idea chiarissima di quello che era il mio ruolo, ch’è da qui fino a fine campionato, teso a ricavare il massimo da questo periodo. Nella valutazione dei nostri giocatori, nel raggiungimento di alcuni obiettivi, fondamentali per il prossimo anno. E altro nostro obiettivo era quello di arrivare al Derby di fine stagione, per godere di una giornata indimenticabile.
Mi ricollego sulla domanda circa la difesa a 4. Scelta che serve per riportare Lamela e Marquinho vicino la porta?
Sì, ha influito anche questo. La scelta di un sistema, a parer mio, non deve essere una sorta di crociata di un’allenatore. Nel senso “io amo il 4-4-2 e sarà questo anche sulla Luna”. No, secondo me bisogna valutare i propri calciatori ed adattare i giochi, il sistema, i compiti dei giocatori, devono essere tesi a salvaguardare ed a dare la possibilità di dare la possibilità di esprimersi al meglio secondo le loro caratteristiche. Non si può farlo al 100%, ma devi tendere a questo. Se ci riesci, i vantaggi sono globali. Se i calciatori possono darti il meglio in un ruolo, sarà un meglio di cui si avvarrà tutta la squadra. E’ chiaro che devi fare riferimento a qualcosa che abbia una precisione sulla quale lavorare.
Forse il modulo più giusto era lo stesso usato da Zeman?
Sì, tant’è che io li sto mettendo in campo con il 4-3-3. E quindi credo che sia un sistema idoneo. Però, abbiamo dimostrato, rispetto ad alcune caratteristiche siamo andati a favore. Con Erik abbiamo forzato, ma sempre ritenendo lui un esterno molto offensivo, sfruttando le sue caratteristiche, per esempio, Nico Lopez lì non potrebbe giocare, non ha quelle caratteristiche. In Italia Erik è il solo con questo atletismo. Marquinho è molto offensivo, io lo vedo come ala, anche nel 4-3-3, con Zeman fu uno dei migliori in campo contro il Catania. Ha quelle caratteristiche. Però, per dire, se metti Lamela sull’esterno, non lo metti a difendere. No, lo metti a fare la punta esterna.
Lei prima parlava di Palermo-Roma, come unica partita sbagliata. Per il resto, tutto bene. Se domani vincerete, saranno 20 punti in 10 partite. Lei, a fine stagione, se il trend fosse questo, si aspetterebbe la riconferma?
Mi auguro che sarà questo. Noi vogliamo incrementarlo, mi sembra naturale. E se dovesse essere il risultato finale, con queste attese, noi saremmo veramente soddisfatti.
Lei si aspetta l’eventuale riconferma?
Mi aspetto di essere apprezzato per il lavoro fatto. E basta. Né conferma, né riconferma. Semplicemente essere apprezzato.
Dopo la partita contro l’Inter, De Rossi ha detto che la squadra sarà rinforzata. CI state lavorando?
Sto lavorando per fare al meglio la gara di domani.
Torno sul carattere: a Palermo ed a Milano la squadra è partita male. Ha capito perché?
Ho visto anche io quello che hai visto tu. E ci siamo posti delle domande. Sarebbe grave che non lo facessimo. E stiamo cercando delle risposte. Insistiamo per cercare di migliorare un aspetto che non piace a noi, ma nemmeno alla squadra. E’ un gusto vederli giocare, ma è un gusto anche per loro imporsi sull’avversario. Non è piacevole per loro quando devono subire l’avversario, fare fatica per contrastarlo. E’ piacevole vincere, giocare un certo tipo di calcio.
Parlando di classifica, numeri alla mano, mancano 18 punti. Il Milan dista 8 punti. La Champions League è impossibile da raggiungere? ci credete?
La matematica dice quali obiettivi sono possibili da raggiungere. La matematica dice che possiamo arrivarci e noi cercheremo di sfruttare la classifica, le prossime gare. Noi tendiamo sempre al massimo, come faranno tutte le nostre avversarie. Se saremo bravi e fortunati che qualcuno ci aspetterà…ben per noi. Vogliamo arrivarci senza fare tabelle. Vogliamo guadagnare il massimo, con attenzione e rabbia.
Non so se se questa la considera una domanda sulla Coppa Italia: preferenze sull’orario? va bene tutto per lei?
Mah. La gara era stata programmata ad un certo orario. Domenica sera, secondo me l’ideale, alla fine di maggio. Ed anche per la città di Roma, credo sia il massimo. Noi non abbiamo la possibilità di scelta. Aspettiamo, ci sono autorità competenti. Noi ci atteniamo a quello che ci diranno di fare. Se tu mi chiedi cosa preferirei, preferirei l’orario classico. Bisogna disputare la gara nella miglior situazione per gli atleti, ed è di sera.
Si è discusso molto spesso della posizione di Daniele De Rossi: come mai non è mai stato usato il 4-2-3-1?
Con i due mediani abbiamo giocato, ma avevamo la difesa 3. E mi sembra che abbiamo fatto anche bene, anche lui era a suo agio. Daniele ha dimostrato di poter giocare con un compagno vicino, ma anche di poterlo fare da solo, in altro reparti, in Nazionale è stato bravissimo, è stato interno. Dipende tutto dalla sua condizione fisica, che sta recuperando. Lo scontro nel Derby gli ha causato qualche problema, ma anche a Milano ha giocato bene, in crescendo, e la squadra ne ha tratto vantaggio. Non si è allenato ed ha giocato in quel modo.
La Roma ha giocato praticamente un campionato in notturna: ora che arriva il caldo, abbiamo due gare alle 15:00. Questo calendario gestito dalle televisioni, può influenzare la classifica?
La prestazione degli alteti può condizionarla sicuramente. A Palermo abbiamo incontrato 20° per la prima volta ed abbiamo sofferto, ma anche a Torino. Con il caldo i giocatori soffrono. Il calcio si gioca la sera, all’ora di pranzo…noi dobbiamo adattarci. Se una squadra ha problemi, ce l’hanno entrambe, si gioca in due.
Lei ha detto di considerare sempre gli avversari. Il Pescara gioca in scioltezza, per soddisfazione e non per classifica, può essere un pericolo.
E’ esattamente quello che temo. L’ho anche detto ai ragazzi. Per il Pescara sarà importante, perché potranno dimostrare di essere da A, in uno stadio importante contro una squadra importante. Loro esprimeranno il massimo e noi dovremo aspettarsi pericoli, adattarci e sapere che questi pericoli saranno nemici per noi ed amici degli avversari.
Lamela rende meglio quando dietro ha un altro uomo. E’ d’accordo?
Abbiamo già risposto prima. Qualsiasi calciatore se ha uno alle spalle sta meglio che da solo, ma una squadra deve essere attrezzata perché ognuno abbia sempre una copertura, altrimenti c’è un errore di base che coinvolge la squadra.