E’ un fatto ormai risaputo, la Roma in Inghilterra non vince con Spalletti in panchina, è già successo con il Manchester United 3 volte, una volta con il Chelsea e l’ultima ieri in casa dell’Arsenal. La speranza era per tutti di trovare in un martedì magico un’altra Roma, una Roma capace di aggredire e di offendere un Arsenal, privo delle stelle principali Fabregas e Adebayor, con un Wenger che affida le chiavi del suo gioco ai giovani funamboli, Nasri, Van Persie, Denilson e Clichy. Una Roma che ha subito l’abberrante carica iniziale dell’Arsenal, fortunata a non subire il 2-0, un colpo difficile da digerire e soprattutto inquietante da recuperare nella gara di ritorno. La gara di ritorno, l’ansia di quella rimonta già assale i veri romanisti, le speranze della Roma affidate non in una Roma ma in una grande Roma, in Europa la Roma ci ha abituati a simili imprese ma anche a maledette disfatte quando il traguardo era solo ad un passo. Spalletti deve da subito avere le idee chiare sull’undici che schiererà mercoledì 11 marzo, deve lavorare mentalmente, il tecnico giallorosso, sà a priori di dover rinunciare a De Rossi, grave perdita, potrebbe essere la grande occasione per Alberto Aquilani, il principino di Montesacro che ha la grande occasione di diventare principe, ormai aspettiamo solo la sua consacrazione. Spalletti deve lavorare in quest’ottica, la Roma è ad un bivio, la gara di ieri ha lasciato l’amaro in bocca a tutti, speravamo in un’altra Roma, volevamo un’altra Roma, dobbiamo necessariamente accontentarci, perchè l’uno a zero è ribaltabile, quest’anno la Roma ha perso a Londra con il Chelsea uno a zero, poi all’Olimpico la Roma ha spazzato i blues con un perentorio 3-1. I giallorossi devono caricarsi, devono cercare di tirare in questo momento tutto quello che Spalletti ha impartito, non c’è prova di appello, con l’Arsenal all’Olimpico la Roma dovrà sbranare i gunners senza farli respirare, la sua gente farà il resto, si prevedono circa 80.000 gli spettatori, come Roma-Dundee United, come Roma-Slavia Praga, quelle gare che piace ricordare anche se la seconda non ha avuto esito positivo ma quella Roma ha affrontato quella gara come la Roma di oggi fra due settimane dovrà affrontare l’Arsenal, senza dare respiro, Spalletti ha tutto il tempo, non possiamo credere e non vogliamo credere che la quarta Roma di spallettiana edizione finisca nel mezzo di una stagione piena di speranza ed un sogno rimarrà per altri 25 anni in soffitta.