Stampa inglese: Italiane surclassate..ma non ancora eliminate

Italiane surclassate, ma non ancora eliminate: sia Inter che Roma hanno la possibilità di guadagnare la qualificazione, nonostante si siano dimostrate nettamente inferiori alle rispettive avversarie (Manchester United e Arsenal), nell’andata degli ottavi di Champions League. Questo il responso della stampa britannica, che elogia le prestazioni delle due squadre inglesi, che però hanno avuto il torto di non ipotecare, come avrebbero potuto e dovuto, il passaggio del turno. Al Meazza lo United di Sir Alex Ferguson domina, ma non va oltre lo 0-0. «La dimostrazione di classe del Manchester United manca del premio di prestigio», titola il Times, che sottolinea come «la fuga finale di Mourinho negli spogliatoi sia stata l’unica sorpresa della serata dell’Inter, surclassata in campo dallo United». La logica suggerisce al quotidiano britannico che lo United non avrà difficoltà a qualificarsi, ma prima dovrà superare «l’ effetto Mourinho». Anche il Daily Mirror, pur tenero verso la prestazione dei Red Devils, ammette che Sir Alex Ferguson dovrà inventarsi qualcosa di nuovo, dopo avere ottenuto una sola vittoria nei 13 confronti con il tecnico nerazzurro. Elogi anche dal Guardian («United davanti dopo lo stallo di San Siro»), che mette in risalto «la superba coordinazione e tecnica» dei rossi, che però non sono riusciti a legittimare «la chiara superiorità emersa durante tutto l’incontro». Con il pareggio di San Siro (‘San Zerò, secondo il titolo del tabloid Sun), lo United porta a 20 partite la striscia d’imbattibilità in Europa (nuovo record), cominciata proprio all’indomani della battuta d’arresto nella semifinale di ritorno del 2007 persa contro il Milan. «United incapace di abbattere l’Inter», è l’apertura scelta dal Daily Telegraph, che salva la ripresa dell’Inter, ricordando però come gli ospiti, «padroni del possesso palla», avrebbero dovuto chiudere «con almeno due gol di scarto» la prima frazione. Dominio netto, «in ogni reparto», anche secondo il Daily Mail, «sia a livello tattico che tecnico», che dovrebbe scongiurare epiloghi rocamboleschi come «quello di 11 anni fa, quando una rete di Trezeguet assicurava al Monaco un incredibile passaggio del turno». Il Mail, però, non risparmia una velata critica a Ferguson, per l’ingresso solo negli ultimi 10′ di gioco di Rooney, «che avrebbe potuto garantire il meritato vantaggio». Simili i commenti al confronto di Londra: nonostante l’1-0 dell’Arsenal, con il rigore di van Persie, la stampa si sofferma sull’occasione persa dai Gunners di Arsene Wenger. Il Times non risparmia qualche critica «all’atteggiamento negativo della Roma, riassunto nella scelta di Luciano Spalletti di lasciare in panchina il capocannoniere della stagione, Mirko Vucinic, fino a 8′ dal termine». «Van Persie dà un vantaggio all’Arsenal», il titolo del quotidiano, secondo cui «la squadra di Wenger ha disputato la miglior partita della stagione». «Ma, ancora una volta, la generazione d’oro dei Gunners ha mancato di soddisfare in pieno le aspettative», scrive il Times, ricordando come i migliori risultati dell’ Arsenal siano comunque arrivati in trasferta «mentre la Roma ha sì battuto il Chelsea all’Olimpico, ma ha anche perso contro il Cluj». Pronostici sbilanciati a favore dei Gunners («Se l’Arsenal saprà riprodurre la fluidità e l’energia del primo tempo non avrà problemi a qualificarsi», scrive il Times), anche se il Daily Mail si rammarica «per l’opportunità d’oro di chiudere la qualificazione già a Londra». «La Roma avrebbe meritato di essere fuori prima della partita davanti ai suoi tifosi», il commento del Mail. L’Arsenal è l’unica squadra che ha vinto ieri, ma – rileva il Daily Telegraph – «con un risultato che evidenzia una volta di più le difficoltà realizzative dei Gunners». «Lungi dall’ essere spettacolari, addirittura nervosi nel finale di partita, i Gunners si confermano grandi cacciatori nelle partite che contano», il giudizio del Guardian. Brillanti ma spreconi, secondo il Sun, che definisce i Gunners «maestri nello sprecare occasioni», anche se è «una gioia per gli occhi ammirare la qualità del loro fraseggio».

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