WASHINGTON, 3 gennaio. – Nonostante la crisi israelo palestinese nella Striscia di Gaza, l’emergenza economica resta la priorità nell’agenda del presidente eletto degli Stati Uniti, Barack Obama. Obama ha presentato oggi le linee guida del suo piano per rilanciare l’economia e far uscire l’America dalla recessione, un piano che lo stesso presidente discuterà nel dettaglio lunedì prossimo con i leader sia democratici sia repubblicani, in vista della ripresa – martedì – dei lavori del Congresso. In un messaggio diffuso via radio e in video via youtube, Obama ha detto: «Gli economisti di tutto lo spettro politico sostengono che se non agiamo subito e con determinazione potremmo andare incontro a difficoltà ancora maggiori». Per questo è necessario approvare quello che Obama ha definito un Piano di salvataggio e di reinvestimento fondato sostanzialmente su cinque linee guida: 1) raddoppio della produzione di energia rinnovabile; 2) ricostruzione delle infrastrutture obsolete, ponti, autostrade, scuole; 3) informatizzazione totale del sistema di assistenza sanitaria; 4) modernizzazione delle scuole, dei laboratori di ricerca, delle biblioteche; 5) riduzione fiscale per i lavoratori americani. Secondo Obama, il piano è in grado di creare 3 milioni di nuovi posti di lavoro (nel 2008 ne sono stati persi oltre 2 milioni). Secondo quanto riferito pubblicamente da alcuni collaboratori del presidente eletto, il Piano – del quale Obama non ha indicato importi – dovrebbe prevedere una spesa complessiva variabile tra i 675 e i 775 miliardi di dollari.