Trema l’Italia, una scossa di paura. Ieri pomeriggio un terremoto di magnitudo 5,2 ha agitato mezza Penisola, da Trieste fino in Umbria. Pochi danni, soprattutto paura che, in alcune città, si è trasformata in panico facendo scendere in strada numerose persone.
L’epicentro è stato localizzato in provincia di Reggio Emilia, a sei chilometri di profondità, sotto l’abitato di Quattro Castella. Le scosse, in realtà, sono state due, quella più forte si è verificata alle 16,24, preceduta sei minuti prima da una più leggera (3,5 gradi) ad una maggiore profondità (20 chilometri). Nei paesi circostanti alcuni edifici hanno riportato crepe sui muri e danni ai cornicioni con numerose chiamata ai vigili del fuoco, anche a Milano.
Immediatamente è scattata l’unità di crisi della Protezione Civile presieduta dal capo del Dipartimento Guido Bertolaso. «Non vengono segnalate criticità gravi, né situazioni in cui siano coinvolti dei cittadini», è stato il primo commento del Dipartimento.
La regione più interessata è stata l’Emilia, vicino Parma (fra Langhirano e Pastorello) è saltata una tubatura di metano sotto l’asfalto e la strada è stata interrotta e presidiata dai Vigili del Fuoco e dai Carabinieri. Ferma anche la rete ferroviaria che unisce Bologna con Verona e Padova e la direttrice Milano-Piacenza. Non ci sono stati danni ai binari e alle linee elettriche, ma i tecnici della Rfi hanno verificato l’integrità delle infrastrutture prima di ridare via libera ai treni che sono rimasti fermi solo venti minuti.
La scossa è arrivata fino a Genova e Perugia dove è durata una decina di secondi. Il vicesindaco di Milano De Corato ha immediatamente tranquillizzato la popolazione: «Siamo in contatto con i vigili urbani e la Prefettura, in città c’è stata molta paura, ma non si registrano danni a cose e persone».