La Roma ha la miglior Primavera d’Italia, ormai è una cosa risaputa. A conferma di ciò, se ne ce fosse stato bisogno, c’è il risultato maturato ieri pomeriggio tra Roma e Milan Primavera: 6-1. Partita dominata dai ragazzi di De Rossi, dall’inizio alla fine, nonostante un arbitraggio scellerato: un rigore negato, un gol annullato ed un rigore dubbio al Milan. L’arbitraggio in generale, comunque, non è stato da 6. Anzi. Oggi, comunque, è stato intervistato da TRS lo scrittore di questa splendida favola: Alberto De Rossi. Ecco le sue parole:
“La prima cosa insegno ai miei ragazzi è il rispetto per le regole e gli avversari, l’umiltà e che tutti loro devono divertirsi. Sono soddisfattissimo quando vedo miei ragazzi in prima squadra: è come vincere al Superenalotto e non vincere niente. Ho dato il mio contributo, sono soddisfatto sia a livello personale, che professionale. Nego è perfetto per quello che è il calcio moderno. E’ un terzino che con leggerezza, tecnica e personalità si propone in avanti con maniera incredibile. Nico Lopez invece bisogna attenderlo. Nonostante sia un ragazzo è stato accolto con titoloni in prima pagina. La sua vita è stata stravolta, noi dobbiamo occuparci della sua integrazione. E’ un sinistro naturale ma ancora si deve completare. Come si gestisce chi alterna Prima Squadra a Primavera? Ognuno è diverso. Ci sono momenti di sbandamento, la prima squadra è il loro punto di riferimento, è normale che abbiano leggeri problemi. Quello dei procuratori, è un argomento delicato. Ce ne sono, tanti, che pensano sinceramente al bene del ragazzo e certi, meno, che pensano al profitto. Il rapporto con il procuratore è fondamentale, deve accelerare e rallentare determinate situazioni. Il mio staff mi aiuta tantissimo nel formare talenti. Il nostro obiettivo è lanciare questi ragazzi. Il mio rapporto con Luis Enrique sta entrando nel vivo: già lo scorso anno visionarono 6 partite della Primavera e non mi ha chiesto di cambiare modulo. E’ una persona umile, diretta ed aperta. Siamo contenti che Luis Enrique sia qui. Ritiene il settore giovanile come linfa vitale della società. Perchè uso il 4-2-3-1? Un allenatore del settore giovanile si deve mettere al servizio dei ragazzi e non il contrario. Abbiamo determinati giocatori che se li sposti smettono di esistere. Viviani mi ha spinto a fine partita per esultare? (Ride) l’anno scorso Mladen, è un ragazzo timido, per festeggiare la vittoria nel derby di ritorno di Coppa Italia in Finale mi ha rotto una costola! Questa Primavera è diversa da quella dell’anno scorso. L’anno scorso era più concreta ed ordinata, mentre ora siamo pieni di qualità, in ogni ruolo. Ci sono i presupposti perchè nasca un vero e proprio stile Roma“.
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