Da due mesi a questa parte, mi è sembrato di vedere una Roma appesa ad un filo.
La condizione (fisica?) precaria di questa squadra si è andata via via a delineare dopo clamorose partite, a cominciare da quella a Marassi contro la Samp, il pareggio interno col Brescia, la sconfitta per 4 a 3 sempre a Genova e per finire la rimonta subita appena cinque giorni fa dal Parma. In tutto questo si è scatenato un caos mediatico che si è andato a sommare con quello già presente all’interno dello spogliatoio. La cosiddetta ‘anarchia‘ (citando Mister Ranieri), per il cambio di società e la mancanza di una figura pronta a ristabilire l’ordine, ha iniziato a ledere gli equilibri della squadra.
Lo sappiamo, quando succede qualcosa, in qualsiasi ambito, c’è sempre chi se ne approfitta. Nel mondo del calcio ci sono i famosi sciacalli – giornalisti, che ne inventano di tutti i colori per destabilizzare l’ambiente anche quando la notizia è priva di fondamento. Mourinho, Angelucci, Milan, Arsenal, Menez, ormai tutti stanno alla finestra non lasciandosi scappare un’occasione più unica che rara, quale è quella di poter spaziare tra notizie più disparate di una società che è priva di qualcuno che possa prendere posizione contro di loro.
Questo filo a cui la nostra squadra è attaccata diventa sempre più sottile, ogni qualvolta c’è qualcuno ad approffittarne.
Accanto agli sciacalli – giornalisti, mi duole ammettere la presenza di alcuni sciacalli – tifosi. Il termine è un pò duro e so’ che nessuno dei nostri tifosi vuole approffittare della situazione negativa ma, appunto per questo, bisogna mettere da parte alcuni nostri sentimenti. La contestazione è giusta, ma finchè rimane nei limiti. Sono sempre stato dell’avviso che il tutto sia ‘risolvibile‘ a parole, senza però usare aggettivi offensivi e/o qualsiasi forma di violenza, nonostante sia anche io incazzato, passatemi il termine, per la nostra situazione. Ho letto parole durissime contro la Sensi riguardo il rinnovo di Mexes (informatevi a riguardo, non starò a spiegarvi il perchè non ha potuto rinnovare lei di persona il contratto), insulti verso Mexes…così non va bene.
Sappiamo tutti che questa è una situazione difficile ma in questo momento serve solamente fare blocco, intorno alla squadra anche se nell’ultimo periodo (magari fosse solo l’ultimo periodo) ci hanno dato più dolori che gioie. Dobbiamo rimanere uniti, non pensare a nulla, concentrarci sull’obiettivo Champions e poi quello che sarà del futuro lo vedremo quando (ecco appunto, quando?) s’insedierà la nuova proprietà.
Il mio articolo non si riferisce solamente a noi tifosi, ma anche ai giocatori. È inutile soffermarsi a fare polemiche, chi gioca, chi non gioca…ci vuole concentrazione, per un obiettivo che può e deve essere nostro se vogliamo continuare ad essere una grande squadra.
Non parlerò della partita di stasera, vorrei solo che Roma e la Roma si stringessero insieme e guardassero entrambe verso la stessa direzione, a salvaguardia di quel poco di filo che ci è rimasto e a cui siamo appesi da tempo. Il filo, non deve mai spezzarsi.