Rassegna Stampa – Il Romanista – Il regalo di Natale potrebbe essere una nuova proprietà. Stando ad attendibili fonti finanziarie, il procedimento di vendita dell’As Roma starebbe infatto rispettando i tempi previsti. Intanto, la famiglia Sensi è stata informata sullo stato di avanzamento dei lavori. Entro fine settimana dovrebbe essere pronta la vendor due diligence preparata da Deloitte & Touche. L’atto contiene informazioni riservate, a cui avranno accesso i tre o quattro soggetti che andranno a comporre la prossima settimana la ormai celebre short list. La lista ristretta. A quel punto, Rothschild aspetterà di ricevere le offerte vincolanti. A quanto risulta a “Il Romanista”, questa fase si dovrebbe concludere entro la fine di novembre. Chi presenterà il miglior progetto industriale, e dunque non si limiterà a proporre solamente la cifra più alta, si aggiudicherà l’As Roma. Mentre su modalità e tempi del procedimento ci sono pochi dubbi, è ancora nebbia fitta sui soggetti ritenuti in prima fila per l’acquisto del club. Nebbia fitta, o quasi. Da quanto si sa, la presenza tra gli offerenti di Giampaolo Angelucci non è discussione. Ieri si vociferava che l’imprenditore romano potrebbe ricevere la collaborazione di un partner cinese, che però non entrerebbe come socio di una possibile cordata. L’indiscrezione è stata confermata in ambienti Rothschild. Si rincorrono i rumors sull’investitore americano che sarebbe legato allo studio Tonucci, lo stesso studio che assistette nel 2008 la Inner Circle Sport LLC. Per Mf-Dow Jones, si tratterebbe di un gruppo di investitori provenienti sia dalla East sia dalla West Coast degli Stati Uniti. Secondo la trasmissione di Centro Suono Sport “Te la do io Tokio” , invece, l’investitore sarebbe originario di Boston. In attesa dei comunicati ufficiali, non resta che registrare. Oltre ad Angelucci e al “mister x” americano, il terzo nome dato per certo nella futura short list è quello di Aabar. Da persone molto vicine a Unicredit filtra che il fondo sovrano di Abu Dhabi potrebbe venire affiancato da un imprenditore italiano. Chi prenderà l’As Roma, a giugno dovrà occuparsi inevitabilmente di ricapitalizzare. La trimestrale ha infatti evidenziato un aggravamento dei conti. Ai 21,9 milioni di buco dell’ultimo bilancio d’esercizio vanno sommati altri 4,8 milioni. Entro Natale conosceremo il nome di chi dovrà provvedere a mantenere alto il livello di competitività dell’As Roma. Mettendo mano al portafogli, naturalmente.