A mezzogiorno va in atto una scena che forse segna in maniera definiva le gerarchie dei portieri della Roma. A Trigoria, quando è finito da pochi minuti l’allenamento di rifinitura in vista della partita di Napoli, in campo scende Julio Sergio. Fuori Doni, dentro l’altro portiere brasiliano, che Ranieri tenta di recuperare in extremis per la delicatissima trasferta partenopea. Già venerdì, all’indomani della pesante sconfitta con il Panathinaikos, Ranieri e Pellizzaro avevano parlato con Julio Sergio, chiedendogli se se la sentisse di giocare a Napoli. Il portiere non ha detto no. Sempre venerdì è stato sottoposto a un’ecografia per verificare le condizioni dell’adduttore “elongato” dieci giorni fa ad Atene. L’esito lo ha tranquillizzato. Il muscolo è guarito, anche se le sensazioni del portiere invitano alla cautela. Così ieri, prima di pranzo, tre quarti d’ora d’allenamento con Pellizzaro.
PROVINO IN EXTREMIS – Julio Sergio si è messo tra i pali, ha parato, si è tuffato. Poi ha provato i rinvii. Prima con cautela, poi forzando. Dopo ogni esercizio ha trasmesso le sue sensazioni all’allenatore dei portieri e al dottor Pengue, che ha raggiunto i due sul campo. Prima di rientrare nello spogliatoio, dove Pellizzaro ha relazionato Ranieri, che ha chiesto al portiere di partire. Julio Sergio non si è sbilanciato sul suo ritorno in campo: «Vediamo». Più tardi, all’arrivo a Napoli, ha confermato le sue perplessità: «Non so se potrò giocare, devo provare domani (oggi, n.d.i.). Non so se lo farò direttamente allo stadio. Ma il muscolo mi dà ancora fastidio».