Fabio Capello, ct della Russia ed ex allenatore della Roma, è intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva per commentare lo striscione di contestazione a Pallotta apparso fuori da Trigoria nella giornata di ieri:
“Questo dovrebbe essere il punto di non ritorno, prima pochi avevano il coraggio di dirlo ed io ero tra questi. Ricordo quando la Roma perse contro l’Atalanta e noi dello staff con i calciatori dovemmo andare faccia a faccia con gli ultras della Roma, il presidente ce lo ordinò e da dipendente obbedii anche se ero contrario. Andò Totti, io rimasi lontano dalla rete perché non era mia intenzione. Non capisco perché dobbiamo essere giudicati da persone con la fedina penale sporca che si inventano queste situazioni. Non c’entra Roma dato che accade in tutti i posti, perché uno deve subire questo? Sono dispiaciuto che questo accada e non si prendano decisioni serie”.
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