Nell’etere romano e romanista in settimana è successo qualcosa di grave, che ha coinvolto una firma prestigiosa del panorama giallorosso, il professore Fulvio Stinchelli. Non ce l’ho con Stinchelli. Al di là dell’opinione condivisibile o non condivisibile, io la Roma in serie B non vorrò vederla mai. Il meccanismo che si è instaurato è davvero antipatico e mette per l’ennesima volta a nudo la pericolosità dell’informazione romanista. Come una bomba ad orologeria ogni qualvolta l’opinione del giornalista è contraria a certi ambienti si scatena il finimondo. Il professore Stinchelli ha espresso, senza offendere nessuno, il proprio personalissimo pensiero. Stinchelli ha certamente messo il dito sulla gestione attuale della famiglia Sensi ed ha citato un eventuale retrocessione come una manna dal cielo per far sì che il gruppo Sensi, rappresentata da Rosella, abbandoni la nave giallorossa e cede il pacchetto ad altro gruppo. Io non condivido l’aspetto della retrocessione ma con questo non mi passa per la mia mente di scagliarmi contro un grande romanista, persona matura e che ha vissuto tantissimi anni di Roma. L’episodio che ha creato nelle radio romane un gran caos ha fatto il giro del mondo mediatico romanista. Accuse e offese hanno fatto da contorno, il professore Stinchelli fatto oggetto di critiche pesanti e molto gravi. Pur non condividendo l’estrema profezia per togliere i Sensi dalla guida della Roma non ce l’ho con Stinchelli. Professore la saluto è sempre un piacere ascoltarla…