La Sud prepara la coreografia come i vecchi tempi

(Il Romanista) – L’Olimpico giallorosso si prepara a riproporre quelle coreografie che hanno fatto la storia della curva sud e della Roma.

La penultima volta non si scorda mai. “Guardate la Sud, il simbolo di Roma e la gente in festa: siamo dell’ultras tutto ciò che resta”. Lo stemma con la lupa grande così, la curva metà gialla e metà rossa, l’Olimpico luccicava per quant’era bello. Era il 23 ottobre 2005, fu l’ultima coreografia di un derby vecchia maniera e la penultima in assoluto. L’ultimissima risale al 10 dicembre 2006. Poi, più nulla per un Roma-cugini di campagna. Dopo tre anni di assenza, il 6 dicembre la Sud tornerà a dare spettacolo. La coreografia è assicurata, dicono dagli ambienti della Curva. Ci mancava. Ci mancava davvero. Tra due domeniche tornerà la magia in Sud. Il tema conduttore punterà a restituire una sua identità alla Curva. Si parla di un ritorno alle origini. Sì, ma come? Segreto. Perché svelare la coreografia di Roma-(presunti) cugini è peccato grave. Una roba che nemmeno il padre confessore può perdonarti. E la distinzione tra cosa si può scrivere e cosa no è estremamente sottile.

Eppure, qualcosa filtra dalla Sud. Primo, appunto, che sì, stavolta la coreografia si farà. Perché se negli anni precedenti non si era fatta c’erano parecchi validi motivi, tutti fondamentalmente riconducibili allo scontro, ancora in atto peraltro, tra Stato e mondo ultras. Uno scontro che si acuisce il 2 febbraio 2007, quando l’ispettore di polizia Filippo Raciti viene ucciso a Catania poco dopo il derby con il Palermo. L’allora ministro dell’Interno, Giuliano Amato, vara con decreto legge un pacchetto di misure che strozza le curve italiane, l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive si adegua con disposizioni che, di fatto, rendono un’impresa l’esposizione di uno striscione. Mentre tamburi e megafoni diventano corpi del reato. Pochi giorni prima del derby successivo – siamo ad aprile – l’ex prefetto di Roma, Achille Serra, benedice le coreografie, annunciando gentili concessioni proprio perché il derby è il derby. Un auspicio rispedito al mittente dalle due curve, che infatti non preparano nulla non solo per il 29 aprile, ma pure per il derby che segue, quello del 31 ottobre 2007.

Quando pochi giorni dopo, l’11 novembre, il poliziotto Luigi Spaccarotella uccide con un colpo di pistola Gabriele Sandri, il rapporto Stato-ultras (Gabriele stava andando a Milano per seguire la sua Lazio contro l’Inter) si riduce ai minimi termini. Nel successivo Lazio – Roma (19 marzo 2008) c’è spazio per il dolore, non certo per le coreografie. Idem nei derby del 16 novembre 2008 e dello scorso 11 aprile, dove invece quasi tutti gli striscioni sono per i terremotati d’Abruzzo. Il derby delle coreografie pareva morto. E invece no. Il 6 dicembre la Sud si vestirà di vecchie maniere. Ma solo la Sud. Non i Distinti, che in Roma – Fiorentina del 20 settembre fischiarono la decisione della Curva di restare fuori i primi trenta minuti. Uno strappo che, due mesi dopo, non si è ancora ricucito.

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3 commenti su “La Sud prepara la coreografia come i vecchi tempi”

  1. EVVVAIIIIIIII XR PIACERE SE NN è KIEDERE TROPPO UNO STRISCIONE KOME QUELL VEKKIO ROMA-LIVERPOOL KE DICEVA “DALLE ALPI AL MERIDIONE UN SOLO GRIDO ROMA CAMPIONE”me ne parlo di averlo visto mio nonno “ora morto”mi diceva ke lo striscione diceva proprio losi sarebbe possibile rifarlo…xdxd se possibile DAJJE ROMA DAJJEEEE

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