C’è “anche” l’AS Roma

 

"Siamo persone per bene, pagheremo i debiti". Si può essere persone per bene nonostante si implori la pietà del proprio aguzzino; resta, tuttavia, una grossa differenza fra l’obbedienza ad un dovere morale e la ricerca costante di espedienti. Avessero detto "siamo persone per bene, troveremo una soluzione", avrebbe avuto sicuramente un senso diverso l’attività esercitata dal sindaco Alemanno in persona, paciere fra gli eterni contendenti Italpetroli ed Unicredit. Invece si è trattato dell’ennesimo passaggio a vuoto, nell’ambito di quella strategia del "tira a campare" che mai offrirà certezze in ordine al futuro del club. Da più parti ci ripetono che la stagione in corso sarà caratterizzata dalla sofferenza, perchè siamo in piena transizione. Allora mi sono divertito a ricercare il significato del termine "transizione" ed ho scoperto che si tratta del "trapasso da una condizione ad un’altra". No, amici. Qui non c’è nessuna transizione. La sofferenza attuale non è propedeutica a gioie imminenti. Questo sarà un anno di sofferenze, lo abbiamo imparato a memoria; ma il prossimo come sarà? A gennaio faremo mercato; è normale che lo si faccia nei limiti delle nostre possibilità. Quello che non è normale è che le nostre possibilità siano, ad oggi, inferiori alle capacità di ciascuna delle società partecipanti ai campionati nazinali e che nulla si faccia, in concreto, per variare l’andazzo in tempi ragionevoli. Ci sono interessi individuali superiori e quindi prioritari. In una logica aziendalista è pure corretto pensarlo, ma sentirselo dire apertamente fa male. "Agiremo come sempre anche nell’interesse dell’AS Roma". Questa la morale in calce ad uno scarno comunicato stampa che avrebbe dovuto fare chiarezza sulle modalità di svolgimento e sui contenuti di un vertice a tre, secondo alcuni, apri pista verso la composizione stragiudiziale di una controversa dai toni sempre più accesi. In realtà, è stato semplicemente svelato il motivo per cui non potrà mai esserci feeling tra i tifosi romanisti e l’attuale dirigenza: per noi, eterni romantici, c’è solo l’AS Roma, per loro, al più, c’è "anche" l’AS Roma. Siamo distanti lo spazio di una parolina, ma quella parolina fa tanta differenza. 

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