Ecco le parole che Radja Nainggolan, centrocampista della Roma, ha rilasciato alla rivista “Undici”.
“Nessuno mi ha regalato niente. Ho conquistato ogni squadra in cui sono arrivato dando tutto me stesso, spremendomi. Ho fatto sempre tanto lavoro oscuro. Poi, se questo lavoro oscuro è apprezzato vuol dire che è un buon lavoro e dunque, la gente è contenta e io pure. Potevo andare prima in una squadra di vertice, ne ho avuto l’opportunità, ma ho pensato che non fosse quello il percorso, che ci fosse bisogno di aspettare. Volevo maturare a Cagliari, dove stavo benissimo, e ora posso dire di aver atteso il tempo giusto. Ci ho messo molto per arrivare in una grande e ora dico che non mi dispiacerebbe chiudere qui la mia carriera. Andare in una rivale sarebbe impossibile, all’estero difficile. Ma soprattutto non vedo, nei prossimi anni, una squadra migliore della Roma. Anzi, sono felice di essere a Roma. In una squadra con giocatori di tante nazionalità parlare più lingue diventa molto utile: parlo con Strootman in olandese, con Gervinho, Pjanic e Keita in francese, con Cole e Holebas in inglese, con gli altri in italiano. Avere questa possibilità mi ha facilitato la vita, perché quando cambi squadra non è mai semplice e invece così ti ambienti prima. Non andare ai Mondiali è stata una delusione enorme. Lo è ancora di più se penso che alla mia età hai al massimo un altro Mondiale davanti: è facile capire quanto ci tenessi. Eppure in Nazionale ero partito bene, e invece sono rimasto a casa. Sì, ho detto che forse il ct non guarda il calcio italiano, ma la verità è che continuo a farmi la domanda e continuo a non sapermi dare la risposta“.
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