Roma e Juventus si affronteranno per la prima volta in stagione con il big match di domenica alle 18 in casa dei bianconeri allo Juventus Stadium. Fino ad ora sia Rudi Garcia che Massimiliano Allegri hanno ricorso al turn over, in campionato ed in coppa, in modo diverso.
Tra i due attualmente è Rudi Garcia ad applicare più cambi, sia nella formazione titolare che in corsa: 27 cambi, 14 cambi in meno rispetto ad Allegri che ne ha operati solo 13. Si desume come l’allenatore bianconero abbia preferito confermare la formazione delle scorse stagioni modulata da Conte al contrario di Rudi Garcia che, avendo plasmato lui stesso la Roma, ha preferito fare diversi esperimenti rispetto al collega per trovare la formula giusta d’inizio stagione.
Inoltre l’allenatore francese ha anche dovuto fare i conti con i vari infortunati che hanno condizionato le prime partite dei giallorossi; le assenze alternate di Strootman, Castan, Astori, Iturbe, De Sanctis e De Rossi hanno convinto l’allenatore ha trovare strategie diverse fino ad oggi sempre vincenti.
Per quanto riguarda la sfida di domenica anche la Juventus dovrà fare a meno di numerose defezioni visto che sarà assente sicuramente Barzagli oltre a Morata, recuperato ma nuovamente infortunato ed in dubbio. Resta in piedi ancora l’incognita Pirlo, anch’esso recuperato ma con il dubbio d’impiego dal primo minuto o a partita in corso.
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Forza Rudi sempre col solito ritornello
Te rompo er culo pero’pero’te rompo er culo pero’pero’ te rompo er culo pero’
LE FIGARO – Il quotidiano francese dedica un articolo al tecnico della Roma Rudi Garcia. L’allenatore giallorosso è descritto nel titolo come “l’imperatore di Roma“.
Nell’articolo si legge anche: “Nonostante lo scetticismo con il quale è atterrato a Roma lo scorso anno, il francese ha conquistato il mondo romano“.
Il tecnico giallorosso ha rilasciato anche alcune dichiarazioni, pubblicate dal giornale francese. Queste le parole di Garcia: “Spero davvero di poter essere il primo allenatore della Roma a poter entrare nel nuovo stadio. È una specie di Colosseo moderno e che dovrà permettere ai gladiatori che sono i nostri giocatori di avere un terreno di espressione fantastico. Ho l’impressione di essere stato adottato come un bambino dalla città. So che i risultati sono importanti e hanno permesso questo avvicinamento con i tifosi. Oggi mi sento integrato, accettato da tutti. Ho voglia di dare il meglio di me per poter vincere dei titoli con questo club che lo merita, che è la squadra della capitale e che, per me, ha vinto troppo poco nella sua storia“.