MESSAGGERO: un sorriso e via, Ranieri non si scompone

(NEWS AS ROMA – LA PRIMA VINCENTE DI RANIERI – MESSAGGERO) – L’articolo del Messaggero che descrive l’emozione di Ranieri alla prima panchina sulla panchina della As Roma. "Un esordio è, sempre e comunque, qualcosa da vivere intensamente. E, se possibile, da ricordare con un sorriso. Claudio Ranieri, quello de "la Roma non si discute, si ama" può ritenersi un tecnico, ed un tifoso, soddisfatto. La prima sulla panchina della sua Roma è andata a buon fine. Non è il caso di lasciarsi andare a festeggiamenti, per carità, ma un sorriso compiaciuto stavolta non stona. Anche per scacciare lontano una tensione magari poco appariscente, ma molto concreta. E gestita con mestiere, dentro e fuori campo. Una domenica vissuta intensamente. Pochi minuti prima delle 13, Ranieri ha convocato la squadra in una sala al piano meno 1 dell’hotel attaccato allo stadio. Affiancato dal suo staff, ha comunicato la formazione, ha dato le disposizioni tattiche, ha raccomandato tutto a tutti, titolari e riserve. Durante il riscaldamento sul campo ha seguito – camicia e cravatta – il lavoro dei suoi ragazzi, rispondendo all’affettuoso saluto dei tifosi giunti da Roma. Ha poi vissuto tutta la partita in piedi, braccia incrociate, davanti alla panchina. Non si è scomposto dopo la rete di Maccarone, altrettanto ha fatto dopo il pareggio di Mexes e pure dopo il missile da tre punti di Riise. In precedenza, con un pizzico di furbizia, aveva fatto finta di non sentire i cori dei tifosi romanisti che lo imploravano, quando ancora il Siena era in vantaggio, e Vucinic stava tra le riserve, di mettere dentro una punta. A fine gara, ha indossato la giacca, non si è scalmanato più di tanto, si è complimentato con i giocatori che aveva più vicini e quindi ha imboccato la buca che porta negli spogliatoi. Con lo stomaco meno strizzato rispetto a un paio di ore prima. Perchè hai voglia ad essere british, ma al cuore, mezzo giallo e mezzo rosso, non si comanda. Ora sa che dovrà lavorare molto e che la Roma non è ancora guarita: voleva voltare pagina, però, e pagina ha voltato. Almeno a livello di risultato. "L’importante era vincere. E la vittoria come veniva veniva. Non ci siamo mai arresi, dopo il gol preso la squadra si è sbloccata, perchè era impaurita e contratta. Questi sono ragazzi sensibili che hanno subito un grosso trauma per le dimissioni di Spalletti, al quale erano molto affezionati", parole di Ranieri. E ancora. "La cosa più importante era ridare entusiasmo e voglia di lottare. La squadra lo ha fatto. Questo è un buon gruppo, un gruppo che ha fatto molto bene negli anni passati ma che adesso fa fatica. Essere criticati è frustrante, ma i ragazzi devono cambiare registro. Io ho il mio credo, devono capire quello che voglio, io sono diverso da Spalletti. Formazione troppo pridente? Ho dovuto fare la conta su chi stava un pochino meglio…".

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