EDITORIALE. Da un estremo all’altro. Ieri male, ma fieri di questa Roma.

Roma è una piazza esagerata, è una piazza che quando c’è da soffrire si chiude in una camera piena del proprio dolore e nuota in esso e che quando c’è da gioire si esalta in maniera clamorosa e fragorosa. La piazza degli estermi, in un senso o nell’altro. Se dovessi scegliere la parola meno indicata per definire il tifo Romanista, ma anche il club, sceglierei: “equilibrato“.

D’altronde, comunque, fa proprio parte di noi: quest’anno la Roma ha perso soltanto 4 partite ed è un risultato clamoroso, considerando il secondo posto matematico dal match con la Fiorentina e da tutti i successi ottenuti, ma in che modo sono arrivate queste sconfitte? La Roma non sa perdere. Quattro sconfitte: due sono arrivate per 3-0, una per 1-0 e l’altra per 4-1. Quando la Roma ha perso, 3 volte su 4, ha perso la testa e si è lasciata andare. E questo è un fatto, non un’opinione. Nelle tre sconfitte maturate in campionato, hai subito 8 gol dei 23 totali. Arrivando da una serie di 9 vittorie di fila, hai perso fragorosamente, 4 a 1 e con l’ultima in classifica.

Da ieri è esplosa una parte del tifo Romanista: “hanno macchiato la stagione“, “devono rimediare“, “la solita squadretta“, “squadra sopravvalutata” e via dicendo, con le solite frasi che vengono dette a Roma dopo una sconfitta così fragorosa. La piazza ha iniziato a flagellarsi in attesa della prossima gioia, che tutti auspicano possano arrivare proprio contro l’odiata Juventus, per una sorta di tremenda vendetta, per far rimangiare a Chiellini la frase “domenica andremo in gita a Roma“.

EQUILIBRIO.

Ieri la Roma ha fatto una pessima figura. La Roma non è mai scesa in campo, non c’è mai stata con la testa e non hanno mai mostrato carattere, né grinta. La squadra era scarica e si vedeva. Dando, oltretutto, modo a persone come Ballardini ed altri figuri di questa risma di dubitare della nostra onestà, della nostra lealtà, della nostra serietà. Sentir dire: “La Roma si è scansata, favorendo il Catania“. E’ OVVIO che non sia stato così, è ovvio che la Roma non si sia scansata, altrimenti Garcia non avrebbe schierato tutti e tre i diffidati, tra cui Castàn infortunato. E’ stata una partita nata male e porta peggio. Queste persone, comunque, ora hanno modo di parlare, hanno modo di rinfacciarti queste cazzate, hanno modo di dire: “il signor Garcia ha criticato Sassuolo, Bologna e Torino, e poi?“. Questo mi dà molto fastidio, come mi dà molto fastidio, sinceramente, non aver dato il colpo di grazia alla squadra che più ci odia e che tanto male ci ha fatto negli anni passati, soprattutto quando hanno attentato alla vita di alcuni giornalisti e tifosi Romanisti, quella maledetta giornata.

Non bisogna dire neanche che vada bene perdere così, che sia normale prenderne 4 a Catania, che chi ieri è rimasto deluso dal risultato sia meno tifoso di altri. Non esiste questo. Questo è l’altro estremo: far passare in cavalleria una sconfitta, dire “ci sta”. No, non ci sta. Non ci deve stare ed il primo a pensarlo è stato Garcia, che ha annullato la giornata di riposo ed ha mandato la squadra subito in campo per preparare la sfida contro la Juventus. Evidentemente questa sconfitta è stato un passo falso di cui non si può essere felici ed a cui non si può rimanere indifferenti. E questo messaggio è arrivato direttamente da Garcia, visibilmente deluso.

EQUILIBRIO.

Ha ragione il Direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini, dopo la partita: “Sono qui per rendere onore alla Roma“. Dalla sconfitta di ieri arriva il vero significato del campionato della Roma, in cui perdere è straordinario e prendere 4 gol è un inedito, in cui anche solo non vincere è qualcosa di clamoroso, che fa notizia. E’ questa la cosa bellissima: abbiamo perso e non è normale, bisogna SUBITO tornare a vincere. Questa è la mentalità giusta per diventare una grandissima squadra, questa è la mentalità che Garcia sta cercando di trasferire alla squadra ed alla piazza tutta.

Questa Roma è stata magnifica, STORICA e da record. La stagione è quasi irripetibile, dal punto di visto dei numeri. Sono orgoglioso di questa squadra, di questo gruppo, di questi ragazzi, dei dirigenti che ci hanno messo la faccia ieri e dopo ogni altra sconfitta. Nessuna macchia, nessuna onta, niente da riscattare, rimediare e frasette del genere.

In questa stagione la Roma non avrà vinto nulla, ma ha riscattato diversi anni di sofferenza e tristezza, di dolori e delusioni, costruendo le fondamenta di un qualcosa di grandioso. De Rossi: “Tutto intorno a noi profuma di grande squadra“. E’ solo l’inizio. L’anno prossimo saremo tutti qui, tutti abbracciati e pronti a far forza ai nostri ragazzi. Non un passo indietro. Anzi.

Forza Roma. Sempre.

Photo Credits | Getty Images

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