L’addio di Cristian Chivu

27 luglio 07 La conferenza stampa di addio di Cristian Chivu

Le parole di Cristian Chivu in conferenza stampa

“Ho voluto incontrarvi perché penso che per come mi sono comportato sempre, da vero uomo, mi sembrava giusto incontrarvi per ringraziarvi e per ringraziare chi mi ha regalato tante emozioni in questi 4 anni: i miei compagni il Mister, lo staff tecnico, la Società, il Presidente, Franco Sensi e l’Amministratore Delegato Rosella Sensi. Ho avuto piacere di incontrarvi e far parte della mia vita è stata un’esperienza meravigliosa che non dimenticherò mai. A volte si fanno delle scelte di vita e di lavoro che bisogna accettare, bisogna essere obiettivi e andare avanti. Sono orgoglioso di aver vestito questa maglia, di aver incontrato dei ragazzi stupendi che mi hanno regalato tantissime emozioni in questi 4 anni e sono contento di aver regalato sorrisia quelli che amano questa squadra. Vorrei essere ricordato come un bravo ragazzo”.

Perché hai scelto l’Inter e non il Real Madrid? Cosa ti ha infastidito di più di questa storia?
“È una scelta di vita , del mio lavoro, soprattutto volevo rimanere in Italia. Ci ho pensato molto prima di prendere questa decisione Sono scelte che faccio da quando avevo 17 anni, da quando è morto mio padre, ho dovuto scegliere di andare via da casa e lasciare la famiglia per mantenere una promessa. Questo è il calcio, questa è la vita”.

Qual è il momento che hai sofferto di più in questi ultimi giorni? Hai un ricordo negativo?
“Non ho ricordi negativi perché sono stati 4 anni meravigliosi e in 4 anni sono cresciuto tantissimo. Ho risposto sempre alla gente con rispetto, con un sorriso, non ho rimpianti sono un po’ amareggiato perché non è facile lasciare un posto dopo 4 anni dove sono stato benissimo. Solo mi è arrivata questa opportunità e ho scelto di fare questa esperienza. In 4 anni ho imparato la passione del tifoso romanista è capisco i cori e i fischi perché quando amano lo fanno fino in fondo, i tifosi saranno sempre nel mio cuore”.

I tifosi si chiedono come si possa rifiutare la proposta del Real Madrid
“Si può rifiutare quando la terza parte non è d’accordo. Con tutto il rispetto per la Società madrilena che è una delle migliori al mondo ma sono scelte personali, penso al mio futuro e decido della mia vita e sono contento che la Roma abbia raggiunto un accordo con l’Inter, le cifre sono simili. Non ho mai voluto creare problemi alla Roma altrimenti avrei potuto fare uso della clausola Fifa e non l’ho fatto. Ho ringraziato la Roma come ho ringraziato chi mi è stato vicino in questi quattro anni ma il mio comportamento penso che abbia giustificato quelle sfortune che ho avuto all’inizio. Sono sempre stato disponibile quando non stavo bene al punto di giocare con le stampelle. La mia coscienza è a posto perché ho dato tutto per questa maglia”.

Quando hai scelto l’Inter? Ha influito sulla tua scelta il fatto di giocare con Mancini?
“Non ho mai detto una cosa del genere, ho rispetto per tutti gli allenatori, il mestiere che faceva mio padre. E’ sempre difficile quando ti trovi davanti ad una situazione del genere, ma sono scelte personali. Mi sono convinto da solo perché prima di prendere una decisione ci penso molto e ho avuto anche la fortuna di avere le persone giuste accanto”.

In questi giorni ti è venuto il dubbio di ripensare alla tua decisione? Magari anche aiutato dai tuoi compagni. Per sbloccare la trattativa è stato decisivo che tu rinunciassi a dei soldi?
“I miei compagni mi vogliono bene come io a loro perché mi hanno capito e capiscono cosa vuol dire questo mestiere, questo lavoro. Ringrazio i miei amici per quello che hanno fatto in questi giorni, in questi 4 anni. Se non succedeva niente c’era l’opportunità di riflettere, avevo parlato anche con la Società che ero aperto a una trattativa perché si sono comportati bene come se niente fosse accaduto in particolare, Daniele Pradè e Bruno Conti. Sono convinto che questa Società sia nelle mani giuste per portare avanti questo progetto”.

Cosa significa per te l’Inter?  Vuoi mandare un messaggio ai tifosi romeni?
“Continuo la mia carriera e continuo a fare quello che faccio da 10 anni. Sono qui per ringraziare tutti e non per parlare dell’Inter. Per il resto sono fiero di essere romeno e spero lo siano anche loro”.

Ti senti davvero a posto con i tifosi della Roma?
“Sono a posto perché spero abbiano percepito che mi sono comportato come un  vero professionista. So cosa rappresenta per loro questa maglia, sono venuto qui pur sapendo che non è facile. Sarò insultato e fischiato ma sono qui da uomo con le mie decisioni, e le mie responsabilità. Nella vita arrivano delle opportunità, dove puoi guadagnare di più e pensi alla tuo futuro, alla famiglia, sono treni che magari passano e non tornano più, ribadisco che ho fatto la scelta giusta”.

Per salutare i tifosi avevi l’opportunità di andare ieri alla festa della Roma perché non sei andato?
“È stata una riflessione fatta in questi giorni. Una festa è giusto che rimanga una festa e per rispetto di tutti i miei compagni e dei tifosi ho deciso di rimanere qui per non rovinarla. Sono rimasto qui e l’ho seguita in tv, avrei voluto esserci anche io è stato emozionante”.

Si è parlato molto dei tuoi procuratori, loro ti hanno consigliato di andare all’Inter?
“È una scelta mia perché le decisioni le prendo sempre da solo. Poi il riconoscimento c’è sempre nei confronti delle persone che mi stanno intorno e mi hanno aiutato.  Loro hanno portato avanti un mio pensiero, un mio desiderio, ci siamo confrontati qualche volta ma alla fine la decisione è stata mia si sono presi cura di me per 10 anni mi saranno sempre vicini per tutta la mia vita”.

Non sarebbe più semplice dire che l’Inter ti offre uno stipendio migliore e più successo nella vita? È vero che un anno fa era iniziata una trattativa e da lì si è deteriorato il rapporto con la Roma?
“L’ho detto che è così. Il mio rapporto con la Roma non si è mai deteriorato. Due anni fa abbiamo parlato del rinnovo poi l’anno scorso ci siamo incontrati solo due volte e non abbiamo trovato un accordo”.

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