“E’ calcio d’agosto“, sì, ma fino ad un certo punto. Non contano in maniera determinante i risultati, ma contano le prestazioni, la condizione fisica e mentale e da queste puoi e devi capire in che modo e dove migliorare la tua squadra, cosa ti manca, punti deboli e punti di forza. Ebbene, da questo giro di amichevoli la Roma ha potuto notare l’importanza di De Sanctis, un portiere valido ma che soprattutto non smette mai di urlare; l’importanza di Maicon, che in queste amichevoli ha mostrato una condizione spaventosa: sembra un cavallo sulla fascia. Benatia e Castàn formano una coppia perfettamente assortita: Benatia esce e Castàn gioca da regista difensivo, uno destro e l’altro mancino. A difesa schierata, ieri, i campioni del Chelsea hanno fatto fatica ad entrare e non è una cosa da poco. A sinistra la Roma ha ritrovato Balzaretti, che finalmente sembra essere sulla buona strada per tornare il grande giocatore che era. Anche Dodò ha trovato continuità dal punto di vista fisico e la Roma ha una buonissima batteria di terzini. La difesa sta bene così, con Jedvaj e Burdisso in panchina.
A centrocampo, poi, sono evidenti i miglioramenti di Florenzi: l’ex numero 48 ha capito cosa vuole Garcia ed ha imparato anche a gestire le proprie energie, suo tallone d’achille lo scorso anno. Strootman ha mostrato una cattiveria agonistica, oltre una qualità indiscutibile, ed una voglia di vincere anche una semplice amichevole, che a Roma non si vedeva da tempo. Mai un sorriso in campo, sempre quell’espressione da squalo famelico, di chi non molla un centimetro. Un appunto su Strooman è però necessario: molto meglio da interno che da centrale del centrocampo a 3. Svolge egregiamente il compito di smistare i palloni, anche a buoni ritmi, ma nelle altre uscite, in cui ha giocato da interno e quindi aveva compiti più offensivi, ha mostrato tutte le proprie qualità. Reparto a cui è impossibile o quasi mettere mano: De Rossi, Pjanic e Strootman sono sulla carta i tre titolari, con Bradley, Marquinho e Florenzi riserve. Uscisse il brasiliano, si potrebbe pensare a qualcosa.
Davanti, invece, c’è ancora da lavorare: Totti sembra faticare, non solo fisicamente (ma chiariamo: è tirato a lucido, ma ha proprio problemi con i ritmi), a trovare una collocazione intelligente nel tridente, sebbene non abbia comunque giocato malissimo: ottime alcune aperture. Osvaldo ieri si è mosso bene, ha fatto la sponda come piace a Garcia, ma dentro si è proposto raramente. Al posto suo Totti non è mai andato, perché si abbassava a gestire il pallone, per fare lanci lunghi: dentro mancava quasi sempre un riferimento, nei casi in cui i terzini o gli interni arrivavano al cross. Lamela ha giocato molto largo, ma non è mai riuscito a tenere su la squadra. Da qui, facili conclusioni per l’attacco: manca un’ala, manca Gervinho. Totti non può essere l’esterno sinistro di Garcia, proprio non può, e se continua a non andare mai dentro, neanche la punta. Sicuramente alla ripresa di martedì Garcia affronterà questi temi, soprattutto con Totti, il quale da grande campione quale è troverà il modo di rendere al meglio. L’unico reparto che ieri non è andato è stato proprio quello offensivo ed a Garcia la cosa non può piacere. In attacco possibile l’acquisto di un’altra ala, se non dovesse partire Osvaldo. Altrimenti, un’ala ed una punta.
Photo Credits | Getty Images