San Siro è giallorosso, su questo non ci piove. La Roma di Spalletti espugna per il terzo anno consecutivo lo stadio del Milan e conquista con una giornata di anticipo il pass per l’Europa. E’ vero che la Roma non entra dalla porta principale ma dopo alterne peripezie e dopo un’annata alquanto tribolata è riuscita a dare un senso ad una stagione iniziata male e finita senza alcun dubbio meglio. La vittoria della Roma di ieri è stata bella, se per un attimo, lo scettico per eccellenza fra i tifosi romanisti, avesse steso un velo pietoso su quasi tutto il 2008-09 giallorosso, avrebbe apprezzato la Roma di Spalletti per il quarto anno consecutivo. Pimpante, volitiva, briosa, capace di dare un’impronta, brava a difendersi e nonostante gli ennesimi goal subiti è stata talmente in partita da saper, nel suo peggior momento, infliggere la stoccata letale agli avversari che erano abituati, del resto la bruttezza di questa Roma ha fatto storia quest’anno, vedere una squadra giallorossa debole e fragile come un cristallo caduto dal terzo piano e frantumato in mille pezzi. Ieri, con molto ritardo, la Roma si è ritrovata, ha regalato una soddisfazione ai suoi tifosi, dopo mesi di brutte figure e di magri bottini. E’ evidente che tutti i mali la vittoria sul Milan non ha debellato ma il semplice fatto che i giallorossi hanno conquistato l’unico obiettivo possibile è un punto di partenza sul quale la As Roma dovrà necessariamente iniziare a programmare il futuro. Ma quale futuro? Beh oggi è meglio godersi il terzo successo consecutivo contro chi spende ogni anno 4 volte il badget della societa giallorossa a testimonianza che il gruppo la Roma ce l’ha dentro, bisognerà capire solo una questione, forse bisognerà non costruire il nuovo stadio a Roma ma giocare tutte le gare a San Siro, rossonero o nerazzurro non fà testo, la Roma di Spalletti lì sà vincere e convincere, noi siamo disposti a vedere quei colori primeggiare, del resto abbiamo fame di vittorie e vedere vincere il nostro grande amore è l’unica cosa che attendiamo di vedere…al più presto s’intende!