Vendita As Roma: non è solo una questione di offerta

La vendita della As Roma è una questione complicata rispetto all’apparenza. La situazione non è solo dettata dalla richiesta dei Sensi e dall’offerta di Fioranelli, Angelini o chicchessia, ma interagiscono nell’affare tante condizioni buro-finanziarie che devono tutte convergere nella stessa direzione. La As Roma s.p.a. è una società per azioni e per di più quotata in borsa, con una struttura societaria alquanto complessa: la famiglia Sensi è la parte maggioritaria, detentrice del 67%, poi il resto lo detengono azionisti medi e piccoli risparmiatori. La complessità della struttura non è solo la suddivisione delle fette di azioni ma soprattutto il fatto che la As Roma è strettamente collegata al "server" finanziario del gruppo Sensi, l’azienda Italpetroli, società che rappresenta la holding di un gruppo di attività tra le quali la Roma. Italpetroli è però la struttura societaria che è indebitata con Unicredit, quindi un’eventuale vendita della Roma dovrà necessariamente passare da lì. La questione non è così semplice come spesso è stata descritta dai giornali, devono confluire una serie di operazioni burocratiche e finanziarie che è chiaro che vengono dopo un’offerta giudicata congrua dai Sensi. Un esperto del Sole24ore, qualche settimana fà ha detto la sua sulla vicenda, ponendo una serie di situazioni complicate inerenti alla vendita della As Roma e dichiarando una cosa che forse è vincolante: se i Sensi accetteranno l’offerta, perchè ritenuta soddisfacente, non è detto che non rimangano in società, troppe situazioni intricate ci sono all’interno della As Roma e proprio per questa complessità di struttura non deve ritenersi impossibile un eventuale coinvolgimento con i nuovi acquirenti della famiglia Sensi.

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6 commenti su “Vendita As Roma: non è solo una questione di offerta”

  1. qua non c’entrano niente affitti, società o quant’altro.
    il problema è che nessun staniero verrà mai a comprare una squadra italiana, tra politica, interessi e mafia lo fanno scappare.
    in qualsiasi altro paese al mondo su uno vuole comprare una squadra (quotata che vale 120 milioni) pagandola 280, lo farebbe in 10 minuti, in italia no, secondo voi l’amicone galliani e tutti gli altri a strisce accetterebbero tranquillamente uno che viene da fuori, mette dei milioni e fa una grande roma?
    basta qualche telefonatina e i soros and company capiscono che è meglio adarsene a comprare un Manchester City qualunque.

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  2. beh,se e’ cosi’ che stanno le cose la vendita mi sembra molto difficile (mi chiedo se in italia esista qualche cosa che non sia una porcata) :27:

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  3. è di una società dei sensi, che hanno fatto una porcata,
    chiunque compri la roma dovrà continuare a pagare l’affitto o pagare un riscatto a questa società

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  4. …per comprarsi la roma non bisogna solo acquistare l’asroma spa, ma anche la società che è proprietaria di trigoria e quella proprietaria del marchio…

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