Di Carlo: “A Roma per fare punti”

Cinque punti dalla zona rossa a cinque gare dal termine. Il Chievo è chiamato all’ultimo scatto verso la salvezza, con l’obbligo di superare senza danni il prossimo ostacolo, la Roma. Una trasferta ostica per i gialloblù di Mimmo Di Carlo, contro una squadra avvelenata dalla sconfitta con la Fiorentina (4-1) e la seguente contestazione dei tifosi. «Ma anche il Chievo è arrabbiato- dice Di Carlo alla vigilia del match- Partire già battuti non rientra nella nostra mentalità. Abbiamo vinto con la Lazio e pareggiato 3-3 a Torino con la Juve. Ogni partita va giocata al massimo. Sappiamo che la Roma è una squadra a cui portare il massimo rispetto. Cerchiamo di essere equilibrati, cinici e di fare il nostro gioco. Non c’è niente di scontato. Dipende dalle situazioni, dagli episodi, da quanto ci credi». Fondamentale, quindi, sarà il non commettere gli errori dell’ultimo ko interno con l’Udinese (2-1). «Forse abbiamo sbagliato, un pareggio in quel caso ci sarebbe stato utile- il commento del tecnico di Cassino- Ma ormai non serve a molto continuare a pensarci. Abbiamo creato una decina di occasioni da gol, quindi credo che la prestazione ci sia stata, anche se è ovvio che rabbia e rammarico rimangono. Teniamoci stretta la lezione e voltiamo pagina. Anche per quanto riguarda i cambi fatti con i friulani… In quel momento ho dato la lettura che ritenevo migliore: cercare di vincere senza rischiare di perdere. Non credo di aver sbilanciato la squadra. Poi, sul gol decisivo è subentrata un pò di sfortuna. Frey si è bloccato, altrimenti avrebbe chiuso D’Agostino. Ma con i ‘sè e con i ‘mà non si va da nessuna parte». Niente contraccolpo psicologico dopo la sfida con i friulani: «Non deve succedere e non accadrà- commenta ancora Di Carlo- Ci credevamo quando stavamo all’ultimo posto della classifica e non dovremmo essere fiduciosi ora? Alla fine abbiamo ancora cinque punti sul Bologna e quattro sul Torino. Certo, i conti si chiuderanno all’ultima giornata ma ora pensiamo solo a lavorare senza guardarci indietro. Di errori ne abbiamo commessi, ma abbiamo anche dimostrato che abbiamo tutto per arrivare in fondo a testa alta. Il punto che potevamo portare a casa sabato scorso sarebbe stato utile ma non avrebbe cambiato di molto la situazione. Dobbiamo arrivare a quaranta punti». Infine l’ultimo ordine. «Pensiamo a una sola cosa: andare in campo consapevoli di potercela giocare con tutti. Senza paura. Con la testa, le gambe e tutto quello che serve per fare bene fino alla fine».

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