Erik Lamela, “Non mi pento di non essere andato al Barça”

Erik Lamela ha parlato ad ESPN Radio del suo passato e della possibilità di andare a giocare nel Barcelona: arrivò una proposta quando aveva 12 anni. Ecco le sue parole:

Non mi pento di non essere andato al Barcelona, non so cosa sarebbe successo dopo. La Nazionale dipende solo da me: devo continuare ad avere un buon rendimento per avere un’opportunità. Le cose fortunatamente stanno andando bene: la chiave è allenarsi bene e giocare in una buona squadra. Seguo ancora molto il River Plate“.

Photo Credits | Getty Images

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9 commenti su “Erik Lamela, “Non mi pento di non essere andato al Barça””

  1. …una cosa……..
    …a ROMA C’E’ SOLO L’AS ROMA!!!
    …COSI’ E’ STATO
    …COSI’ E’
    …COSI’ SEMPRE SARA’!!!!!

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  2. Lui si che è un potenziale Campione, con la C maiuscola :mrgreen:

    Fino ad ora 12 goal e 2 assist..

    Ma la sua importanza non e solo legata a questi numeri..

    Lui strappa il centrocampo capovolgendo completamente l’azione…deve ancora imparare a finalizzarla in modo migliore, che sia assist o che sia un goal…

    Ma uno che il primo avversario non lo vede nemmeno, ha tutte le carte per diventare qualcuno..Anzi e già qualcuno, deve ancora migliorarsi su delle cose..

    Ricordo che noi qui a Roma abbiamo fatto diventare un mito Amantino Mancini (che cmq a Roma ha fatto bene)…Ma si vede lontano km che tra i 2 non c’è paragone.

    Lamela ha tutte le carte per diventare uno dei giocatori del futuro, va blindato, così come Marquinhos e Pjanic.

    Marquinhos e il centrale del futuro..

    E sarò matto, ma in Pjanic vedo il Pirlo di anni fa..Anche Pirlo era un trequartista, ma era discontinuo…Come regista diventò l’arma in più di Milan Juve..Ma aggiungerei anche la nazionale del 2006.

    Pjanic ancora non è Pirlo, questo e ovvio ed evidente, ma ha anche 10 anni di meno (se non di più)…E può avere dei miglioramenti incredibili…(e già si vede che al centro del campo e importante averlo)…

    E per Finire con un altro giovane..

    Ora come ora mi darebbe più sicurezza Romagnoli che Burdisso..

    Il prossimo anno forse, si inizierà a parlare anche di Dodò..Perchè quello e un altro giocatorone, ma e ingiudicabile ora…Se ne parlerà.

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  3. Erik, tu sei il NOSTRO futuro…
    ascolta sempre quello che ti dice il Capitano, cerca di catturare ogni suo “trucco”, ogni suo gesto, ogni movimento, ogni singolo tocco di palla… cerca di imparare non solo dal lato calcistico, ma anche da quello umano… la sua carriera sia per te esempio di come a fare un campione, un uomo, una leggenda non sia tanto la squadra, o la bacheca, o un milione in più rispetto a uno in meno… a fare la differenza è la PASSIONE, l’essere FELICE e il sentirsi REALIZZATI… ti auguro di esserlo anche se non lo sarai a Roma (spero di si), ma sappi che qui, a Roma, c’è un popolo pronto a sostenerti sempre, a patto che tu persegua nel tuo modo di fare calcio, impegnandoti e sputando sangue… e comunque, sono convinto, che se seguirai il Capitano, capirai l’importanza e la soddisfazione a dare una carriera intera alla Roma! Roma, anche se con qualche trofeo in meno, NON sarà MAI uguale alle altre piazze europee e mondiali, ROMA è UNICA!!! e se lo capirai, forse l’hai già capito, ci penserai non 1 o 2 volte, ma 200.000 volte prima di andartene…!
    SEMPRE CON TE, FORZA ERIK, ROMA TI AMA!!!

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