Andreazzoli intervistato da Il Messaggero

Aurelio Andreazzoli, allenatore della Roma, è stato intervistato da Il Messaggero. Ecco le sue parole:

CHI E’ IN REALTA’:

“Un mediocre dilettante. A me ha insegnato Sacchi, per quelli della mia generazione ha rappresentato la svolta. Poi Silvio Baldini, siamo cresciuti insieme: lui ha il bernoccolo, è intuitivo”.

ANDREAZZOLI E LA NORMALITA’:

“Mi piace molto questa parola, non la uso molto come etichetta perché fu usata da Spalletti e non vorrei abusarne”.

SUL RAPPORTO CON ZEMAN:

“Io ero a disposizione, se ne avesse avuto bisogno. Ho visto molte cose che mi sono piaciute, altre non sono funzionate per mancanza di sinergia. Ora cè unità”.

SULLA PRIMA MOSSA FATTA NELLO SPOGLIATOIO:

“Non ho parlato di calcio, i giocatori sono fruitori di energie esterne. Il lavoro è cominciato creando un gruppo di lavoro. Infine ho reso tutti partecipi di quella che era la mia strada. E ho chiesto di seguirmi”.

SULLA CHAMPIONS LEAGUE:

“Le racconto una storia di ieri: ho fatto un allenamento che mi ha dato unenergia incredibile. I pochi tifosi in piedi ci hanno applaudito. La Champions è difficile, non illudiamo la gente. Potrebbe non bastare vincere tutte le partite”.

SU DE ROSSI:

“Si, ho visto un momento di difficoltà come si percepiva fuori. Cè una condizione fisica non ideale ma ci vuole poco per farlo tornare pronto”.

SULLA PRIMA INTERVISTA

“Sono sicuro di quello che faccio. Individuo un obiettivo, conosco la strada per perseguirlo. Chi sta con me, bene sennò sta fuori”.

SULL’AMBIENTE SERENO:

“C’è più sinergia, ognuno dà il suo piccolo contributo. C’è quel famoso 0,2 per cento che avevo chiesto. E accaduto con chi ha suggerito di fare il riscaldamento contro la Juventus sotto la Sud. O chi ci ha regalato un video che ho fatto vedere ai ragazzi e che su di loro ha avuto un effetto emozionale”.

SUL RIGORE DI OSVALDO A GENOVA:

“È stato un problema solo perché se ne è parlato tanto. E scontato che i rigori li tiri Totti come lo è respirare per una persona. Anche io quando ho visto Osvaldo mi sono chiesto perché.. Poi ha tirato, ha sbagliato. Il martedì successivo abbiamo messo i puntini sulle i con i diretti protagonisti”.

SULLA POSSIBILE SOSTITUZIONE DI OSVALDO:

“Avrei conquistato la stima di unintera città, ma avrei perso Osvaldo”.

SENZA TOTTI CHI AVREBBE TIRATO IL RIGORE:

“Osvaldo. C’era una lista: il vice era Pjanic e il terzo Lamela”.

SULLO SCUDETTO:

“Vincerà la Juventus”.

SUL SUO CALCIO:

“Il calcio non è solo uno sport, è scienza. La teoria conta. Uso il 3-2-5, un po quello che facevamo a Udine. Entrato a Coverciano con la borsa della Lucchese quasi mi vergognavo. Ma sono uscito a petto in fuori: primo su quarantasei di quel Master. Avevo la fatto la tesi sulle palle inattive contro e a favore. Dormivo in stanza con Spalletti o Delio Rossi. La figura storica fu il maestro del corso: Franco Ferrari”.

SU NICO LOPEZ:

“Ce la farà. Ma è una prima punta”.

SU MARQUINHO:

“È forte forte. Ha tutto. Viene da me e mi dice: mister, mi faccia fare”.

SU LOBONT:

“È un uomo spogliatoio eccezionale”.

SU PIRIS:

“Uno sempre da 6,5 o 7, un ottimo centrale. Chi ha due centrali veloci come Piris e Marquinhos?”.

Photo Credits | Getty Images

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10 commenti su “Andreazzoli intervistato da Il Messaggero”

      • @lupogio: soprattutto onesta.. perchè non parla di 3° posto o di ddr toppe playeres indiscusso.. la gente non ha bisogno di illusioni, deve conoscere e capire la realtà.. bisogna sempre restà coi piedi per terra, poi se arriva qualcosa bene, sennò tanto poi l’anno dopo se ricomincia

      • @Lupastro: infatti bisogna stare con i piedi perterra e i conti si faranno alla fine………..comunque la stagione può essere ancora savata e io ci credo 😉

  1. SU MARQUINHO
    “È forte forte. Ha tutto. Viene da me e mi dice: mister, mi faccia fare”.

    se entrasse un pò di più negli schemi e diventasse un pò più “pulito” sarebbe un gran bel giocatore.. però la voglia che ha lui di spaccare tutto ce l’hanno in pochi.. grande marquinho!!! e grande andreazzoli che gli ha ritagliato uno spazio.. i jolly non vanno mai sprecati

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