Totti: “Vorrei esserci in Roma-Juventus”

Francesco Totti ha scritto un articolo su Corriere dello Sport dove il capitano giallorosso cita il momento delicato che stà attraversando la Roma. Totti punta l’attenzione sulla delicatezza della sfida fra Roma e Juventus, il capitano giallorosso non vorrebbe mancare ma non sarà facile per lui essere in campo. "Ho seguito la partita dei miei compagni contro la Samp, è stata un’ottima prestazione anche perché dopo la serata di mercoledì scorso poteva essere dal punto di vista psicologico una trasferta ad alto rischio. Ma ci è andata bene, ci abbiamo messo cuore, grinta e gioco. Siamo riusciti anche a giocare con un nuovo sistema difensivo, quato vuol dire chei miei compagni della difesa hanno interpretato benissimo la partita mettendo in pratica le indicazioni ricevute. Sono contento per l’esordio di Crescenzi, abbiamo tanti ragazzi validi nel settore giovanile e la nostra storia ci ricorda che abbiamo portato giovani del vivaio in prima squadra. Io, Daniele e Alberto proveniamo dal settore giovanile e credo che poche altre squadre hanno tre prodotti così importanti del vivaio in prima squadra. Tutto questo grazie al lavoro svolto nel corso degli anni prima da Bruno Conti e oggi da Stefanelli. Ma il merito va anche a tutte le persone che lavorano quotidianamente nel settore giovanile, dalla segreteria ai tecnici, dai preparatori ai dirigenti. Sabato contro la Juve un po’ per gli infortuni, un po’ per le squalifiche ci troveremo in emergenza e magari qualche giovane potrà ritrovarsi in campo in una partita così importante. Credo che con l’aiuto del nostro pubblico e della squadra potranno superare le difficoltà. In questo momento non è importante chi gioca, se io, Daniele, o Alberto, o se gioca Baptista o un altro compagno. L’unica cosa certa  è che siano obbligati a vincere, perché quando vinciamo vince la Roma, non il singolo giocatore, ma l’intera società. Il traguardo della champions League è fondamentale per noi, indipendentemente da come giochiamo e da chi scende in campo. Dobbiamo assolutamente centrarlo perché questa è una competizione troppo importante per la società, per i tifosi e per l’intera città. Tutti insieme dobbiamo far quadrato per superare questo periodo di emergenza, mettendo da parte anche i singoli problemi personali, come i contratti. Per me questo non è un problema, è un argomento che non è mai stato affrontato e sono sicuro che la società sceglierà il momento opportuno per discutere del mio futuro.
Mi sento pronto e integro per poter giocare ancora tanti anni, cercherò di smettere quando non ce la farò più, sperando che ad allenarmi, come ho detto a lui personalmente qualche tempo fa, ci sia ancora Spalletti fino alla fine della mia carriera. La sintonia tra me, l’allenatore e la società è totale. Abbiamo tutti e tre un unico obiettivo, il bene della Roma e soprattutto la qualificazione alla Champions per far togliere ai nostri tifosi ancora tante soddisfazioni. Questo gruppo può dare ancora tanto e sono sicuro che lo farà indipendentemente dagli interpreti. Ma bisogna sempre tenere presente il rispetto per una tifoseria così passionale, che ha dato dimostrazione a un’intera nazione di come si può stare vicini alla squadra anche dopo le sconfitte. Noi romani e romanisti siamo unici in questo, per la passionalità e la spontaneità che riusciamo a trasmettere attraverso la nostra squadra del cuore e questa deve essere la risposta a chi spesso ci critica di essere sbruffoni, vanitosi e poco disponibili al lavoro e alla fatica. Questo non lo tollero e non potrò mai tollerarlo, io sono il capitano di una squadra che si chiama Roma e il mio ruolo mi impone di tutelare tutte quelle persone che vengono a sostenerci nel nome della Roma. Nessuno deve permettersi di applaudire davanti a questi tifosi e  attaccare dietro le doti morali e comportamentali di noi romani. E questo non può essere consentito a nessuno, sia dentro che fuori Trigoria. Sono sicuro che il rapporto solido che esiste tra me, che sono il capitano, e i giocatori che rappresento, la società e l’allenatore farà centrare l’importante traguardo che ci è rimasto.
 Mi dispiace per Abbiati, so cosa si prova a recuperare da un infortunio del genere. La lotta per la Champions resta aperta perché il Genoa è una grande squadra, la Fiorentina ha dato dimostrazione del suo valore contro l’Inter e il Milan ha tanta esperienza: saranno in corsa fino alla fine per il traguardo Champions.
 Lo sforzo della partita contro l’Arsenal si fa ancora sentire sulle mie gambe, ma era una partita alla quale non potevo e non dovevo mancare per la responsabilità che mi deriva dalla fascia che indosso in campo. Cercherò di recuperare per la Juve, ce la metterò tutta, ma so che non sarà facile. Durante la sosta se la fortuna ci assiste e non avrò altri guai fisici potrò lavorare e tornare alla condizione di forma ottimale".

Condividi l'articolo:

5 commenti su “Totti: “Vorrei esserci in Roma-Juventus””

  1. Cè solo un capitano…parole da grande…UNICO…kome lo è qsta città…ti amo roma…totti special ONE no come quer co–ne de mourinho kome se scrive se scrive…Daje romaaaaaaaaaaaaaa daje capità

    Rispondi
  2. Quanto vorrei esserci pure io!
    purtroppo abitiamo a Milano… come si fa?
    uffa voglio venire all’olimpico!!
    Forza Maggica! :26:

    Rispondi

Lascia un commento