Spalletti su Roma-Arsenal: “Voglio vincere anche non giocando bene”

Luciano Spalletti, nella consueta conferenza stampa, alla vigilia di Roma-Arsenal è parso molto sereno, nonostante, Spalletti lo sà bene, le condizioni della sua Roma non sono delle migliori. Spalletti puntualizza quello che la Roma non dovrà concedere all’Arsenal, come all’andata, ma è fiducioso sul potenziale che la sua Roma metterà in campo domani sera in uno stadio Olimpico che già vengono i brividi a pensarlo pieno e soprattutto stracolmo di entusiasmo. Spalletti alla vigilia di Roma-Arsenal chiarisce quali sono le condizioni dei suoi calciatori e non accadendo altre situazioni particolari la Roma che sfiderà l’Arsenal ha fatto capire di averla già fatta. 
Ecco uno stralcio di conferenza stampa di Luciano Spalletti, oggi a Trigoria alla vigilia di Roma-Arsenal:
E’ la gara più importante da quando è a Roma? Questa sfida potrebbe decidere il suo futuro?
“E’ sicuramente una passaggio fondamentale della stagione. Dal mio punto di vista ci arrivo carico al punto giusto perché ho fiducia nei ragazzi. Quando i miei giocatori hanno giocato partite di questo livello hanno sempre dato la risposta che ci aspettavamo. Questo mi dà serenità. Poi in questi quattro anni di partite importantissime ne abbiamo giocate molte. E questa è una di quelle”.
Partita talmente importante che potrebbe condizionare il suo futuro qui a Roma?
“Se dopo quattro anni che lavoriamo insieme, pensi che un risultato di una partita possa determinare questo è segno che ci siamo conosciuti poco e che si è dato tutti poco”.
Tre cose fondamentali che vuole vedere domani in campo.
“L’importante è che la squadra evidenzi i comportamenti giusti. Non mi interessa più il fatto che la squadra giochi bene per fare risultato. Perché poi vedo come gli altri fanno risultato e sento che con l’Udinese siamo stati fortunati. Io non la penso così. Abbiamo avuto cinque o sei occasioni pulitissime e nettissime. Per cui di avere entrambe le cose in una partita non mi interessa più, mi interessa fare come fanno un po’ anche gli altri. Cioè andare dritto per dritto all’obiettivo e portare a casa il risultato”.
Lei prima parlava di mestiere. Crede che la sua Roma sia più furba, più esperta di questo Arsenal che ha molti giocatori giovani?
"Sotto l’aspetto dell’età sicuramente siamo più esperti del nostro avversario e per quello che abbiamo vissuto nelle ultime stagioni, probabilmente somigliamo in quella che è la programmazione del club Arsenal.  Perché quando un giocatore va in quel club sa cosa gli aspetta, qual è l’autorità che deve esibire, gli viene trasmessa subito questa qualità fondamentale, che è la personalità. Ovvero il dover raggiungere velocemente l’obiettivo finale. Penso che sotto questo aspetto stiamo parlando di due squadre preparate".
Questa serie di giocatori non al meglio le consentono di scegliere il modulo a priori? Tra le valutazioni che dovrà fare domani c’è anche l’assetto tattico, o ce l’ha già in testa?
"Ce l’ho già in testa, però è una variante che si può adottare e i giocatori saprebbero come comportarsi dentro di questa variante".
Dell’Arsenal di domani, non si fida del singolo, del collettivo o dell’esperienza di Wenger?
"Wenger l’ho conosciuto anche personalmente e mi sembra una persona capace. Sa doppiare questo ruolo di gestore di risorse, sotto l’aspetto dei messaggi da mandare è preciso e sa allenare bene la squadra in campo. Perché si vede che la squadra ha un comportamento d’assieme".
A proposito di queste due società. Perché la Roma non può fare quello che fa l’Arsenal? Mancanza di risorse economiche, di organizzazione o anche una ‘resistenza’ del calcio italiano?
Come risultati, negli ultimi tre anni, stiamo facendo quelli dell’Arsenal. Il progetto si può fare, basta vedere come abbiamo agito quest’anno. Siamo andati a prendere qualche giocatore che ci desse spessore e soprattutto quella qualità fisica, dovendoci confrontare a livello internazionale, che sembrava che ci mancasse. Ma abbiamo anche ringiovanito la squadra, abbiamo investito molto su Menez. Se si vuole fare un confronto tra noi e l’Arsenal, bisogna vedere da quanti anni lavora Wenger e da quanti lavoriamo noi dentro questo progetto".

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