Ecco Ronaldo di nuovo, una carriera di infortuni e rinascite

Carriera finita. Anzi no. Torna ancora Ronaldo. L’originale, quello senza C davanti. Azzoppato da dieci anni di infortuni, con tanti capelli in testa per una questione di sponsor, e la pancia sempre più tonda: risposta fisiologica al conto degli anni e dei crac. Torna Ronaldo, 25 minuti con il Corianthians in Coppa del Brasile. L’accordo è fatto. Sarà un «2009 Fenomenal», il battage va avanti da un pò. Fenomeno Lazzaro, rialzati e cammina. Un attimo dopo il decennale del primo ginocchio spaccato. La storia del «paziente» si ripete, perchè lui non molla. Barcolla al massimo. Come al rientro dal Mondiale francese del 1998, quello della discesa incerta dalla scaletta dell’aereo e della crisi accusata la sera della finale, con tanto di misteri e polemiche. Una tendinopatia rotulea è il primo guaio serio. Il 21 novembre Ronaldo si lacera parzialmente il tendine rotuleo destro durante Inter-Lecce. Viene operato a Parigi dal professor Saillant, e comincia la lunga riabilitazione. Il 12 aprile del 2000 però, al ritorno in campo all’Olimpico di Roma, nella finale di Coppa Italia contro la Lazio, la festa dura pochissimo: dopo appena 6 minuti il crac. L’urlo, il dolore, le lacrime. Si lacera completamente il tendine operato. Il giorno dopo viene rioperato da Saillant nello stesso centro di Capbreton dove sosterrà un’altra, durissima, riabilitazione. L’8 marzo 2001 Saillant lo definisce «clinicamente guarito». A giugno Ronie torna in campo. Nel 2001 si allena poco e male per un paio di lievi infortuni, poi a settembre in Coppa Uefa contro il Brasov si procura un lieve stiramento al bicipite femorale destro. A novembre rientra in campionato contro il Lecce, ma dopo pochi minuti deve uscire per una contrattura al bicipite femorale sinistro. Nel giugno 2002 va al Real Madrid. E tre anni dopo riecco gli infortuni: distorsione dei legamenti posteriori del perone sinistro riportata contro l’Atletico Madrid, che lo costringe a quasi tre mesi di cure e tribuna. A gennaio 2006 il passaggio al Milan e il rientro in Italia. Primo anno discreto con 14 partite e 7 gol. Ma quella passata è la stagione più nera. Durante la presentazione della nuova maglia a San Siro si procura, calciando un innocuo pallone, una lesione del muscolo semitendinoso del bicipite della coscia sinistra con parecchie complicazioni (e annesse parecchie polemiche per un’errata diagnosi iniziale). Poi un guaio al polpaccio che gli fa saltare il Mondiale per club. Prima del crac con il Livorno, il 16 febbraio. Rottura totale del tendine rotuleo del ginocchio sinistro. Carriera finita, dicono tutti. Lui pure, ogni tanto. Ingrassa, si allena, dimagrisce. Si rialza e cammina, verso il «2009 Fenomenal». Il nella notte italiana è tornato Ronaldo Luis Nazario de Lima, detto Lazzaro.

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