Mazzone: “Spero che Mourinho non mi imiti”

Mazzone cerca di sdrammatizzare quando si chiede all’ex allenatore della Roma cosa ne pensa di Mourinho. La speranza sia he Mourinho non travisi quando scherzosamente dichiarato da Mazzone soprattutto per affievolire i toni accesi degli ultimi giorni. "Mi auguro di non vedere Mourinho sotto una curva…". Carlo Mazzone, decano degli allenatori italiani, auspica che Josè Mourinho non lo imiti. Il tecnico portoghese dell’Inter ha monopolizzato le prime pagine dei giornali dopo il rovente monologo con cui ieri ha preso di mira avversari e colleghi. »È qualcosa di diverso rispetto a quello che ho fatto io…«, dice Mazzone ricordando la celeberrima corsa sotto la curva dell’Atalanta nel pomeriggio del 30 settembre 2001. Mazzone allenava il Brescia, che rimontò in un derby casalingo fino ad acciuffare un rocambolesco 3-3: »Venne fuori la mia romanità, dice Mazzone all’ADNKRONOS. Mi avevano insultato, mi avevano toccato la mamma e mi avevano toccato Roma. Io però mi sono sempre comportato bene nei confronti dei miei avversari: non sono mai andato oltre i limiti, eppure ho allenato in piazza calde«. Le parole di Mourinho hanno innescato una reazione a catena: repliche, controrepliche, comunicati incrociati. »Non so cosa voglia raggiungere Mourinho quando parla in questo modo. Allenare in Italia non è semplice, qui c’è una pressione pazzesca e le sconfitte pesano il triplo rispetto agli altri paesi. Lui ha pagato un pedaggio quando è arrivato, ma ora…«, dice. »Ai miei tempi queste cose non capitavano, c’erano personaggi quadrati«La figura dell’allenatore sta perdendo credibilità, non bisognerebbe arrivare a tutto questo -prosegue Mazzone-. Sarei curioso di sapere cosa ne pensano veramente società e tifosi: il pubblico vuole vedere lo spettacolo in campo, vuole che la squadra giochi bene e vinca. Non penso che diano un giudizio positivo davanti a situazioni simili».

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